Violenza sulle donne: gli studenti di Bertacchi e Manzoni presentano i loro 'studi' in Bicocca
Continua il progetto “La violenza sulle donne: iniziative di formazione e sensibilizzazione in ambito giuridico”, cofinanziato dalla Regione nell’ambito di un bando a tema per la promozione di progetti formativi nel sistema universitario lombardo. Dopo un primo appuntamento svoltosi il 13 aprile in sala don Ticozzi di Lecco, ieri, venerdì 29 aprile, i ragazzi di 4^A SUE dell’ISS Bertacchi e della 3^C del Liceo Manzoni si sono ritrovati presso l'università Bicocca di Milano, Facoltà di Giurisprudenza-Dipartimento di Diritto Penale.

I ragazzi hanno poi analizzato gli stereotipi presenti nella nostra società attraverso gli spot: “Partendo dagli anni ‘50 possiamo notare come le prime pubblicità mostrino le donne come delle brave madri e nient’altro, dagli anni ‘70 invece la donna diventa un’icona sexy, dagli anni ‘80 le pubblicità ci mostrano le donne come più sicure”. Citata a tal proposito l’azione del Parlamento Europeo contro la pubblicità sessista e quindi offensiva, pubblicità che limita l’evoluzione della nostra società. L’l’Italia – è stato sottolineato - possiede ben ventidue leggi diverse riguardo la pubblicità.
“Ci sono tuttavia moltissimi altri ambiti dove compaiono atti di discriminazione, come per esempio per l’attività sportiva” hanno chiosato i ragazzi, ringraziando la professoressa Bonaiti, “per averci seguito in tutto questo bellissimo percorso formativo”.
Diversamente dall’incontro precedente che ha visto gli universitari relatori per una presentazione a tema “Violenza di genere nel Diritto penale”, questa volta hanno giocato una parte attiva gli alunni lecchesi.

L’introduzione è spettata a Claudia Pecorella, professoressa ordinaria di diritto penale presso l’università Bicocca: “Per prima cosa voglio ringraziare Monica Fusto e Francesca Cerati di Regione Lombardia che, con il loro impegno e interessamento, hanno reso possibile tutto questo, in primis finanziando attraverso un bando un corso universitario riguardo le donne e la violenza e in secundis aprendo la strada a questo progetto di collaborazione”.
Subito dopo è intervenuta la stessa Francesca Cerati: “Davvero credo che questo momento sia importante per il percorso per le donne e le violenze che subiscono. Dobbiamo davvero essere in grado di decostruire la nostra cultura di stereotipi di genere, voglio inoltre sottolineare come la Regione sia sempre disponibile per ulteriori momenti di confronto e proposte su questo tema”.I ragazzi hanno poi analizzato gli stereotipi presenti nella nostra società attraverso gli spot: “Partendo dagli anni ‘50 possiamo notare come le prime pubblicità mostrino le donne come delle brave madri e nient’altro, dagli anni ‘70 invece la donna diventa un’icona sexy, dagli anni ‘80 le pubblicità ci mostrano le donne come più sicure”. Citata a tal proposito l’azione del Parlamento Europeo contro la pubblicità sessista e quindi offensiva, pubblicità che limita l’evoluzione della nostra società. L’l’Italia – è stato sottolineato - possiede ben ventidue leggi diverse riguardo la pubblicità.
“Ci sono tuttavia moltissimi altri ambiti dove compaiono atti di discriminazione, come per esempio per l’attività sportiva” hanno chiosato i ragazzi, ringraziando la professoressa Bonaiti, “per averci seguito in tutto questo bellissimo percorso formativo”.
F.R.