Lecco: l'ABIL a Venezia per il restauro de 'Il Nuovo Trionfo', storica barca degli anni '30
L'ABIL torna in laguna. L'Associazione Barche in Legno di Lecco ha infatti rinnovato la propria collaborazione con la "Compagnia della Marineria tradizionale di Venezia", e nei prossimi giorni sarà nella "Serenissima" per mettere mano a una storica imbarcazione degli anni '30 del secolo scorso, "Il Nuovo Trionfo", l'ultimo trabaccolo in navigazione in Italia.
L'amicizia tra il sodalizio lecchese e quello veneziano, nata qualche tempo fa, si sta sempre più intensificando: le due realtà, infatti, si sono incontrate durante alcune manifestazioni in laguna e si sono da subito confrontate sulle proprie attività, spinte da curiosità e passione.
Saranno quindi dieci i membri di ABIL che dal 23 al 30 aprile saranno a bordo per effettuare una serie di lavori in coperta, in uno scambio tra maestri d'ascia. L'imbarcazione si trova di fronte a piazza San Marco, nel Canal grande. Prima di organizzare la partenza, i lecchesi hanno svolto alcuni sopralluoghi per capire come avrebbero potuto dare un reale sostegno nei lavori; a Venezia, inoltre, hanno avviato una collaborazione con Arzanà, il Museo che conserva le barche storiche veneziane, in aggiunta a quella con il Museo della Barca Lariana di Pianello, sull'altra sponda del Lario.
Il Museo delle barche storiche di Venezia
"Cerchiamo di inserirci in tutti i luoghi dove possono nascere sinergie" ci ha spiegato il presidente Nadir Pellegrini. "I lavori che effettueremo saranno sul ponte: per dare un termine di paragone, questo mezzo è come se fosse la nostra gondola lariana, da trasporto. Ci accomuna la passione per il recupero delle imbarcazioni storiche, e siamo davvero contenti di poter dare una mano a restaurarne una tanto diversa, ma importante come le nostre a livello storico e folkloristico. Sarà una bella vacanza-lavoro in compagnia, che ci permetterà di scoprire tutti i segreti del legno a Venezia facendone tesoro per le nostre attività". L'obiettivo, insomma, è quello di ampliare le conoscenze in questo campo e portare a Lecco i maestri veneti. "Ci piacerebbe avere qui qualche loro imbarcazione: c'è una tradizione interessantissima che si mischia con la nostra lariana, che è ispirata alla loro. Abbiamo un po' di Venezia anche nel nostro lago".
Il magazzino di ABIL
Il trabaccolo, comparso probabilmente oltre due secoli fa, deriva dalla nave oneraria bizantina, trasformatasi in epoca rinascimentale nella “cocca veneta” e nella “marciliana”, simile nelle linee alla tipica imbarcazione adriatica, ma più piccola e meno costosa. La si trova raffigurata in numerosi quadri di fine '700 e dell'800, oltre che in diverse fotografie del primo '900, con un solo ponte, due alberi armati con vele “al terzo”, alte fiancate e capienti stive; offriva le possibilità di una piccola nave e i vantaggi di una grossa barca, sicura in mare e facile da manovrare nelle zone portuali e nei canali. Tra la fine dell'800 e i primi anni del secolo successivo, mentre tutte gli altri velieri da trasporto di piccole dimensioni a poco a poco non vennero più costruiti, il trabaccolo continuò ad essere varato, soprattutto nell’Alto Adriatico da Venezia a Chioggia, fino a Grado e Trieste, e poi in tutta la costiera romagnola in Istria e Dalmazia, finanche in Albania. Alcuni esemplari, quindi, hanno potuto giungere fino a noi.
A.G.