ANCE: preoccupa lo stop delle banche alla cessione di credito
“Siamo particolarmente preoccupati per la decisione di alcune tra le principali banche di non accettare più richieste di credito. Una scelta che rischia di allargarsi a macchia d’olio e di bloccare cantieri pronti per partire e di far saltare molti contratti. Se il plafond degli istituti è esaurito, le imprese non potranno scontare il credito”: a lanciare l’allarme è il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza.
“Il problema alla base è stato il proliferare di nuove aziende, ben 12 mila, che si sono iscritte con il codice Ateco delle costruzioni nelle Camere di Commercio ma che non hanno nulla a che fare con le imprese del nostro settore e sono semplicemente un effetto della bolla speculativa che purtroppo si è creata attorno a questo provvedimento, che pure riteniamo assolutamente fondamentale” continua Piazza.
“Occorre intervenire con tempestività: da un lato il Consiglio dei ministri deve, nella prossima riunione, dare il via libera alla quarta cessione del credito, quella tra la banca e il cliente; dall’altro occorre che la Cassa Depositi e Prestiti e le Poste aprano nuovamente all’acquisto dei credito. Ma soprattutto è fondamentale che si studino nuovi meccanismi per favorire e premiare le aziende più affidabili e qualificate, ponendo un freno a quanti si sono improvvisati vedendo nel Superbonus una facile opportunità speculativa”.
“Il problema alla base è stato il proliferare di nuove aziende, ben 12 mila, che si sono iscritte con il codice Ateco delle costruzioni nelle Camere di Commercio ma che non hanno nulla a che fare con le imprese del nostro settore e sono semplicemente un effetto della bolla speculativa che purtroppo si è creata attorno a questo provvedimento, che pure riteniamo assolutamente fondamentale” continua Piazza.
“Occorre intervenire con tempestività: da un lato il Consiglio dei ministri deve, nella prossima riunione, dare il via libera alla quarta cessione del credito, quella tra la banca e il cliente; dall’altro occorre che la Cassa Depositi e Prestiti e le Poste aprano nuovamente all’acquisto dei credito. Ma soprattutto è fondamentale che si studino nuovi meccanismi per favorire e premiare le aziende più affidabili e qualificate, ponendo un freno a quanti si sono improvvisati vedendo nel Superbonus una facile opportunità speculativa”.