Furti nei caveau della moda per 1 milione di euro. Nove arresti dei CC, anche nel lecchese
Sono nove le misure cautelari in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Monza su richiesta della Procura della Repubblica, eseguite stamani per reati di associazione per delinquere finalizzati alla commissione di più delitti contro il patrimonio.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto dott.ssa Manuela Massenz hanno avuto inizio nel novembre 2021 a seguito di un ingente furto per un valore stimato di 352.332,00 euro e ulteriori danni strutturali di 20.000 euro perpetrato presso la ditta MA.BI di San Daniele del Friuli (Udine), società che cura la fase di "controllo qualità" delle produzioni per conto di un noto marchio della moda.
Dalle verifiche effettuate analizzando le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza installate nei pressi del luogo di commissione oggetto di furto è stato possibile rilevare come i malviventi avessero raggiunto la sede della società in questione con veicoli rubati nel corso delle ore precedenti nei comuni di San Daniele del Friuli, Dignano, Sesto al Reghena e San Vito al Tagliamento, fra le province di Udine e di Pordenone.
Venivano utilizzate autovetture rubate come "ariete" per forzare i cancelli di ingresso, all'interno dei quali era custodita la merce di valore, spesso di marche famose e di lusso. I criminali, nei vari colpi, avessero rubato 75 autovetture e mezzi nelle Province di Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Udine, Pordenone ed Arezzo, con l'organizzazione criminale composta complessivamente da 9 sodali, sotto il coordinamento di un capo.
Pare che i criminali pianificassero nel dettaglio ogni attività, attribuendo un compito ben preciso ad ogni sodale.
Uno degli arrestati risiedeva in provincia di Lecco, a Casatenovo per la precisione; si tratta di un giovane di origine romena (classe 1993), individuato a Milano, dove si trovava ospite di un conoscente. Da lì è stato trasferito in carcere.
Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare la responsabilità del sodalizio criminale in ordine alla commissione di 11 assalti presso altrettanti depositi di marchi "griffati" (tra tentati e consumati) con un illecito profitto di circa 1 milione di euro, commessi nell'arco di soli 3 mesi in tutto il Nord Italia.
