Lecco: si è insediato il nuovo Prefetto, la viabilità la prima 'emergenza' da affrontare
Il Prefetto Sergio Pomponio
Già martedì, dopo essersi presentato al Presidente della Provincia e al Sindaco di Lecco, il dottor Pomponio ha convocato – virtualmente – tutti i primi cittadini per un intervento di saluto, auspicando poi di rivederli – di persona – in incontri più ristretti, a livello d'ambito – iniziando così a tessere relazioni. Avendo già lavorato in Lombardia – vent'anni dei suoi trent'anni di servizio nell'Istituzione li ha trascorsi a Bergamo, per poi passare a Lodi, Venezia (dove si è avvicendato con la dottoressa Laura Motolese, ora sua vice a Lecco) e Pavia prima di approdare a Parma – il nuovo Prefetto ritiene infatti che la caratteristica più peculiare della nostra Regione non sia tanto o solo il suo essere operosa e a rischio - tra virgolette – perché “ricca” e dunque attrattiva per i malintenzionati ma anche e soprattutto la vivacità del suo tessuto politico, originata dal numero elevato di comuni che crea un continuo contatto con l'ente Prefettura. Insomma, in altre parole, quel marasma di interlocutori, ciascuno con le proprie istanze, che generano molti contatti e sono “un grande stimolo per noi: ci impediscono di fermarci ad essere soddisfatti dei risultati ottenuti, sono stimolo continuo per progredire”.
Avellinese d'origine, cicloamatore – motivo per cui conosceva già le criticità delle strade lecchesi – e animato da diverse passioni e interessi, il dottor Pomponio, auspica di portare, con le proprie caratteristiche umane e professionali, “novità utili al confronto generale”, nella “consapevolezza di subentrare a colleghi di grande qualità e spessore”. Ad accoglierlo funzionari “splendidi”, già riusciti in pochi giorni a introdurlo nella realtà lecchese che a poco a poco ora imparerà a conoscere di persona. Voglia di fare e vivo entusiasmo, sembrano non mancargli.
A.M.