Lecco: le sale civiche intitolate a Ferracini, Zanini e Calvetti
Promosso in occasione del mese che ospita la Giornata internazionale dei diritti della donna dagli assessorati alla Comunicazione e rapporti con i cittadini e alle Pari opportunità guidati da Alessandra Durante e Renata Zuffi, ha riscontrato un'ampia partecipazione, pari a quasi 600 votanti, il sondaggio nato per raccogliere preferenze e proposte in merito all'intitolazione delle sale civiche a tre figure femminili legate alla città di Lecco.
Tra le ipotesi formulate d'intesa con la Commissione comunale per le Pari opportunità e con le rispettive associazioni del territorio, oltre la metà delle preferenze sono andate a Carla Ferracini (28,7%) e Gabriella Zanini (21,6%); tra le libere segnalazioni dei votanti, la Giunta ha individuato invece il nome di Maria Calvetti. Questa è dunque la rosa delle donne alle quali l'Amministrazione intitolerà le proprie sale civiche, che "rappresentano i luoghi del confronto e della proposta concreta, del contatto diretto tra i cittadini e le Istituzioni", come sottolineano gli assessori Alessandra Durante e Renata Zuffi, che poi aggiungono: "Intitolarle alle donne simbolo della nostra città significa per noi ribadire quanto il protagonismo femminile sia alla base di una comunità sana e sia il fondamento di una crescita realmente equa, sostenibile, inclusiva e moderna".
"Condivido con piacere la scelta di tributare un omaggio a queste figure" commenta la presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Lecco Chiara Frigerio. "Dare un nome femminile ad alcuni spazi urbani è un modo per rendere pubblico e reale il contributo che hanno offerto le donne per la storia della nostra città".
Carla Ferracini, nata a Lecco nel 1932, ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Brera e Milano e corsi di Xilografia e Litografia a Urbino. Di ritorno nella sua città natale si è dedicata all’insegnamento, senza tuttavia abbandonare il suo percorso artistico. Due le mostre a lei dedicate allestite a Lecco: la prima nel 1998 alla Torre Viscontea e la seconda nel 2012, sempre in Torre Viscontea, dal titolo “Vie d’uscita”. Al Sistema Museale Urbano Lecchese ha donato una delle sue opere: “Il vascello fantasma”. Nel 2001, Carla Ferracini ha realizzato il monumento per l’AIDO installato al Cimitero di Castello. È scomparsa nel febbraio 2022.
Gabriella Zanini, nata nel mantovano nel 1910, si è trasferita in seguito a Lecco insieme al marito, come lei pediatra. Segnata dalla morte del padre, fu dal loro esordio interessata allo studio delle cure palliative, delle quali a Lecco si iniziò a parlare nel 1995, quando Gabriella Zanini propose al Soroptimist Club un service rivolto agli ammalati oncologici terminali. Nell’ottobre del 1996 si costituì l’ACMT, associazione per la cura dei malati terminali, di cui fu presidente e con cui nel 1999 firmò una convenzione per la collaborazione con il servizio di assistenza domiciliare della ASL. Nominata presidente onoraria nel 2007, è scomparsa nel 2010.
Maria Calvetti, nata a Lecco nel 1950, ha dato vita insieme al marito al gruppo “Famiglie Aperte” del COE ed è stata presidente dell’Associazione Lecchese Famiglie Affidatarie fino ad ottenere, nel 2011, sempre insieme al marito, la civica benemerenza del Comune di Lecco per la testimonianza di uno stile di vita improntato ai valori della solidarietà concreta e dell’apertura al mondo. È scomparsa nel 2018.
Tra le ipotesi formulate d'intesa con la Commissione comunale per le Pari opportunità e con le rispettive associazioni del territorio, oltre la metà delle preferenze sono andate a Carla Ferracini (28,7%) e Gabriella Zanini (21,6%); tra le libere segnalazioni dei votanti, la Giunta ha individuato invece il nome di Maria Calvetti. Questa è dunque la rosa delle donne alle quali l'Amministrazione intitolerà le proprie sale civiche, che "rappresentano i luoghi del confronto e della proposta concreta, del contatto diretto tra i cittadini e le Istituzioni", come sottolineano gli assessori Alessandra Durante e Renata Zuffi, che poi aggiungono: "Intitolarle alle donne simbolo della nostra città significa per noi ribadire quanto il protagonismo femminile sia alla base di una comunità sana e sia il fondamento di una crescita realmente equa, sostenibile, inclusiva e moderna".
"Condivido con piacere la scelta di tributare un omaggio a queste figure" commenta la presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Lecco Chiara Frigerio. "Dare un nome femminile ad alcuni spazi urbani è un modo per rendere pubblico e reale il contributo che hanno offerto le donne per la storia della nostra città".
Carla Ferracini, nata a Lecco nel 1932, ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Brera e Milano e corsi di Xilografia e Litografia a Urbino. Di ritorno nella sua città natale si è dedicata all’insegnamento, senza tuttavia abbandonare il suo percorso artistico. Due le mostre a lei dedicate allestite a Lecco: la prima nel 1998 alla Torre Viscontea e la seconda nel 2012, sempre in Torre Viscontea, dal titolo “Vie d’uscita”. Al Sistema Museale Urbano Lecchese ha donato una delle sue opere: “Il vascello fantasma”. Nel 2001, Carla Ferracini ha realizzato il monumento per l’AIDO installato al Cimitero di Castello. È scomparsa nel febbraio 2022.
Gabriella Zanini, nata nel mantovano nel 1910, si è trasferita in seguito a Lecco insieme al marito, come lei pediatra. Segnata dalla morte del padre, fu dal loro esordio interessata allo studio delle cure palliative, delle quali a Lecco si iniziò a parlare nel 1995, quando Gabriella Zanini propose al Soroptimist Club un service rivolto agli ammalati oncologici terminali. Nell’ottobre del 1996 si costituì l’ACMT, associazione per la cura dei malati terminali, di cui fu presidente e con cui nel 1999 firmò una convenzione per la collaborazione con il servizio di assistenza domiciliare della ASL. Nominata presidente onoraria nel 2007, è scomparsa nel 2010.
Maria Calvetti, nata a Lecco nel 1950, ha dato vita insieme al marito al gruppo “Famiglie Aperte” del COE ed è stata presidente dell’Associazione Lecchese Famiglie Affidatarie fino ad ottenere, nel 2011, sempre insieme al marito, la civica benemerenza del Comune di Lecco per la testimonianza di uno stile di vita improntato ai valori della solidarietà concreta e dell’apertura al mondo. È scomparsa nel 2018.