Nasce il 'Metadistretto dell'Adda Food Art Valley', con Ersaf e Crams
Valorizzare il patrimonio agroalimentare, eno-gastronomico, ambientale, artistico, socio-culturale, storico, economico e sportivo dei sette territori attraversati dal fiume Adda e lavorare insieme alla costruzione di un'identità in grado di collegare le comunità percorse da questa dorsale, alla conservazione delle relative tradizioni e alla creazione di un'offerta turistica di tipo esperienziale. È il “Metadistretto dell’ADDA Food Art Valley”, l’ampio e ambizioso progetto promosso da ERSAF Lombardia e Crams Lecco con la collaborazione dei Comuni di Sondrio, Lecco, Bergamo, Monza, Milano, Lodi e Cremona, delle Amministrazioni provinciali, dei Parchi regionali e di enti e associazioni interessati, di cui nella mattinata di giovedì 7 aprile, nella sede territoriale di Lecco di Regione Lombardia, si è tenuto il primo incontro plenario. Un nuovo contesto di valorizzazione multidimensionale, quindi, che trova spazio anche nell’ambito delle attività a tema Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e che prospetta la costruzione di un programma territoriale a lungo termine che sostenga l’idea dell’alleanza tra i territori dall’Alta Valtellina fino a Cremona. Un confronto, quello di giovedì mattina, che ha permesso di approfondire e delineare una visione per un patto territoriale, di fissare obiettivi di cooperazione strategica di lungo periodo e di fornire le coordinate di una progettualità che ambisca a raccogliere una larga base di partner e di istituzioni.
A intervenire durante la mattinata sono stati, nello specifico, Pierattilio Superti, Vicesegretario Generale di Regione Lombardia, Alessandro Fede Pellone e Massimo Ornaghi, rispettivamente presidente e direttore di ERSAF, che hanno aperto il confronto presentando le premesse dell’accordo e le linee di programma del Metadistretto dell’Adda. Presenti, poi, Angelo Riva, Andrea Calori, Cinzia Ghirardello e Pietro Lenna del CRAMS di Lecco in qualità di Organizzazione convenzionata per il coordinamento.
«Dopo i vari incontri preparatori degli ultimi mesi, l’appuntamento di oggi – ha esordito Alessandro Fede Pellone – vuole essere un momento di inaugurazione ufficiale del progetto per un Metadistretto di cui siamo contenti di ufficializzare il nuovo nome: da ALP FOOD WAY dell’ADDA a ADDA FOOD ART VALLEY, questo per evidenziare la centralità dell’arte e di un territorio che va dall’Alta Valtellina fino a Cremona. Oltre 330 chilometri che coinvolgono diverse realtà accomunate dall’unicità di far parte della Valle dell’Adda. Un progetto che auspichiamo cresca nel tempo, proprio come un corso d’acqua ai cui piccoli rivoli di partenza si uniscono gli affluenti, per poi arrivare alla foce con una maggior forza e portata».
«Con il Metadistretto dell’ADDA Food Art Valley lavoriamo – è intervenuto Pierattilio Superti – per dare concretezza all’idea che le Olimpiadi 2026 non siano un evento fine a se stesso, bensì un’opportunità, un punto di partenza per generare iniziative politiche, crescita sociale ed economica dei territori. Abbiamo in mente di costruire un masterplan, una rete che possa promuovere, stimolare e mettere le istituzioni di fronte a scelte alternative e possibili investimenti e in cui capitale sociale e umano siano al centro. Lo sviluppo non è di sole pietre, non è di sole opere, lo sviluppo è crescita sociale, crescita delle relazioni di comunità , crescita dei soggetti sociali presenti sui territori che molto spesso li innervano. In quest’ottica, il cibo non è solo elemento di convivialità, testimonianza dell’evoluzione delle comunità, ma anche elemento unificante di culture. La volontà di Regione Lombardia è, all’interno dell’idea di Smart Land, di utilizzare le risorse in modo integrato, completando un progetto in cui i territori siano connessi e valorizzati, un piano di coesione sociale che sia nuovo elemento di attrattività».
«La convenzione firmata con il Crams di Lecco – ha spiegato, poi, Massimo Ornaghi – prevede una serie di attività concrete propedeutiche all’avvio del progetto. La prima di queste è una mappatura e un rilevamento dei punti di forza dei territori, così da capitalizzare ciò che già c’è, valorizzarlo mettendone a sistema le potenzialità e identificarne eventuali criticità su cui lavorare. La seconda attività è la creazione di una cabina di regia guidata da Crams e da soggetti identificati per ogni territorio, così da creare scambio di informazioni, coordinamento e sviluppare infrastrutture in grado di collegare manifestazioni del settore eno-caseario-agroalimentare, delle arti performative e del turismo esperienziale e del benessere (ciclovie, camminamenti, treni). Un’azione ulteriormente importante è il supporto all’attrattività del Metadistretto, così da organizzare in maniera concreta le attività e progettualità».
Presenti giovedì anche Ignazio Ravasi in rappresentanza di Parco Adda Nord, Francesco Bergamaschi, presidente di Parco Adda Sud, e Roberto Vignarca, Presidente della Riserva Naturale dei Piani di Spagna, che in questo programma vedono una grande opportunità per valorizzare ulteriormente l’Adda - territorio che vive già di innumerevoli iniziative e progetti - con una visione unica e che renda «il fiume – come afferma Ruggero Meles, scrittore, collaboratore della rivista Orobie nonché parte del Comitato scientifico dell’AFAV - l’elemento di cucitura dei diversi territori da Cremona a Sondrio. I fiumi sono stati per secoli elementi di rivalità e separazione, ma possono diventare finalmente generatori di unione e valore importante».
Angelo Riva, Pierattilio Superti, Alessandro Fede Pellone, Massimo Ornaghi, Andrea Calori, Pietro Lenna
Un modello sistemico di cooperazione interterritoriale e multidisciplinare, quindi, pensato per condividere il seme di un fattivo percorso capace di generare una solida connessione tra territori montani, urbani, metropolitano e della pianura e di valorizzare i saperi e i prodotti, le eccellenze e le tipicità locali. Una connessione che prende le mosse dai mestieri del vino e dei formaggi (i saperi millenari degli alpeggi, delle malghe, dei terrazzamenti, delle produzioni artigianali tipiche e di presidio di collina e pianura, che hanno creato economie, cultura e tradizioni), base per lo sviluppo economico, turistico, sociale, culturale-artistico e, in generale, per il benessere delle comunità coinvolte.
E proprio questa centralità del cibo prosegue nel solco di quanto Milano e Regione Lombardia hanno iniziato con Expo2015 e con il lancio del Milano Urban Food Policy Pact, accordo tra città del mondo impegnate a sviluppare sistemi alimentari sostenibili, inclusivi, resilienti, sicuri e diversificati, che forniscano cibo sano e conveniente a tutte le persone in un quadro basato sui diritti umani, che riducano al minimo gli sprechi e conservino la biodiversità, adattandosi e mitigando gli impatti dei cambiamenti climatici.
Confermata, quindi, l’adesione al programma da parte dei sette territori rappresentati con Comuni, Province e delegati di Sondrio, Lecco, Bergamo, Monza, Milano, Lodi e Cremona, la mattinata di giovedì si è conclusa presso la cantina della Taverna ai Poggi, intitolata a Gino Veronelli, con la degustazione di prodotti alimentari tipici dei sette territori coinvolti.
Il comitato scientifico è guidato da Andrea Calori di Està Economia e sostenibilità e composto da Oscar del Barba, che segue da tempo i lavori della Convenzione delle Alpi, dallo scrittore e giornalista Ruggero Meles e dal giornalista Franco Lozza, entrambi esperti di cammini e territori, dalla guida e testimone del Vino in Valtellina e in Italia Casimiro Maule e dall’esperto ONAF Lucio Zanini. Tutti presenti durante l’incontro di giovedì mattina, insieme al delegato ONAV Lorenzo Colombo hanno dato un assaggio delle possibili connessioni e valenze del distretto.