La Polizia torna a celebrare pubblicamente l'anniversario, è il 170°. Riconoscimenti a quattro agenti, intitolazione per Pischedda
La Polizia di Stato “compie” 170 anni. E anche a Lecco, dopo due anni di stop imposto dalla pandemia, l'anniversario di fondazione del Corpo è tornato ad essere festeggiato con una cerimonia pubblica, pur volutamente connotata da sobrietà, “nel rispetto del difficile momento che stiamo vivendo”, come asserito dal Questore Alfredo D'Agostino dando il benvenuto a tutti coloro che, questa mattina, hanno partecipato alla semplice ma sentita cerimonia ospitata presso il cineteatro Nuovo Aquilone, cornice che – sempre utilizzando le parole del numero uno dell'Istituzione sul nostro territorio – “si attesta quale simbolo cittadino di una, ambita, ritrovata socialità”.
I bambini della classe quarta della primaria di Introbio
Ai bambini della classe quarta della scuola prima di Introbio, vincitori di un concorso nazionale, il compito di aprire il momento celebrativo: camicia bianca e coccarda tricolore al collo, i giovani studenti del Comprensivo di Cremeno, hanno cantato, con orgoglio l'Inno nazionale, con quel “sì” finale seguito poi dalla lettura dei discorsi del Presidente della Repubblica e del Capo della Polizia, prima dell'intervento del Questore, pronto a richiamare la duplice importanza dell'anniversario odierno (differito dal 10 Aprile, data in cui ricorre la Fondazione). Sottolineata dunque la cifra tonda. “170 di vita di un'Istituzione che, con il proprio servizio, ha attraversato la storia del nostro Paese da prima della sua Unità con una costante: l'attenzione verso la collettività. Mi sovviene una frase che nei primi anni di servizio vedevo campeggiare su numerosi quadri che ornavano le pareti degli uffici: “nello Stato democratico la Polizia è al servizio del cittadino”. Il senso del nostro lavoro, della nostra missione, è racchiuso in questa frase” ha sostenuto il dr. D'Agostino, ricordando come nel tempo il Corpo sia evoluto, mantenendo però immutato il proprio DNA.
Il Questore Alfredo D'Agostino
Il secondo valore attribuito alla giornata di quest'oggi, invece, sta proprio nel ritorno della stessa e dunque “nella possibilità, con tutti i limiti che conosciamo, dopo due anni di pesanti ma necessarie restrizioni di dare luogo a una cerimonia pubblica. Sono stati due anni complessi nel corso dei quali – ha sottolineato il Questore - l'Istituzione che ho modo di rappresentare in questa Provincia ha dovuto rimodulare il proprio servizio in ragione delle mutate necessità. Siamo stati rigorosi nei controlli e nel far rispettare le leggi, talora risultando invisi da quella parte della collettività scettica rispetto alle decisioni governative se non addirittura determinata nel non voler considerare adeguatamente la gravità della stessa pandemia che pure ha mietuto oltre 100 mila vittime solo nel nostro Paese. Ma siamo sempre stati pronti ad assolvere il nostro ruolo con senso di umanità e di empatia nei confronti dei cittadini travolti dal disagio e dal disorientamento. Al tempo stesso – ha aggiunto ancora - è proseguito l'impegno nei confronti della varie forme di illegalità e violenza in particolare a quella che si consuma tra le mura domestiche e che nel periodo pandemico ha conosciuto una significativa impennata. E' proseguito l'impegno nell'espletamento delle attività di prevenzione sul territorio ad opera del personale delle Volanti così come di quello della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria”.
Senza voler snocciolare dati sui risultati conseguiti – si vedano gli articoli successivi – il dr. D'Agostino, dinnanzi ad una platea di autorità, a cominciare dal Vice Prefetto Vicario, il Presidente della Provincia, alcuni sindaci, l'on. Roberto Ferrari e l'on. Pietro Fiocchi, i vertici di Procura e Tribunale ma anche, tra gli altri, di Carabinieri e Finanza – ha voluto rivolgere la propria attenzione ai “motivi di maggiore attenzione che caratterizzeranno l'azione della Polizia di Stato nella provincia e nella città di Lecco. In primis l'azione di prevenzione attraverso una modulazione attenta delle attività di controllo del territorio che tenga conto della georeferenziazione dei reati quale dato oggettivo ma anche delle istanze e delle legittime aspettative della collettività per dare concreta risposta a quelle esigenze di sicurezza tanto reale quanto percepita”. A tal proposito, dopo i ringraziamenti alla Prefettura quale organo che preside il tavolo di coordinamento, non è mancata una stoccata, cordiale ma decisa, rimarcando “la miopia istituzionale di che reputa che le esigenze di sicurezza della collettività si possano affrontare con discutibili iniziative”.
“Nell'ambito delle iniziative di prevenzione in senso ampio – ha ripreso il dr. D'Agostino - rientreranno le iniziative di prossimità e di educazione alla legalità nelle scuole con un impegno che si protrae ormai da anni e che continueremo a onorare con ragionata convinzione, così come hai fini della prevenzione verranno adottato tutte quelle misure che le norme attribuiscono alla podestà del questore e che costituiscono un importante motivo di deterrenza. Mi riferisco in primis all'ammonimento per stalking e per violenza domestica ed al DASPO urbano (...). Sul fronte della repressione saremo impegnati a contrastare i reati che maggiormente caratterizzano la nostra provincia. A cominciare dallo spaccio di sostanze stupefacenti che, secondo le regole del mercato, costituisce un florido investimento per la criminalità comune e organizzata attesa la costante e elevata domanda (...). Grande attenzione metteremo nell'intercettare e perseguire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico sano (…). Un tema infine che ci vedrà impegnati nell'immediato è quello della “mala movida” e delle così dette bande giovanili spesso composte da minorenni dedite alla commissione di intemperanze e talora di reati che creano grande allarme sociale. Come in passato, su questo aspetto porremo grande attenzione, con l'attuazione di attività presidiale interforze”.
L'omaggio ai Caduti, con il ricordo dell'agente Pischedda
Tra i tanti ringraziamenti espressi, non si può omettere quelli per gli uomini e le donne della Polizia di Stato, dal vicario fino agli ultimi agenti arrivati a Lecco, ancora in prova: “A tutti voi chiedo di operare sempre con l'orgoglio di appartenere a un'Istituzione che pone il cittadino al centro. Il nostro è un servizio, una missione, svolgetela sempre con onore e disciplina. E con la necessaria empatia perché ci si rivolge a noi manifesta un bisogno a cui dobbiamo sempre saper dare risposta”.Da ultimo un pensiero ai caduto. Con un abbraccio particolare – quello della “grande famiglia della Polizia di Stato” - per i signori Diana e Giovanni Pischedda, presenti in sala, genitori di Francesco, spirato nell'adempimento del servizio a Colico nel febbraio 2017. A lui, l'amministrazione comunale di Colico, intitolerà – ha annunciato il Questore, ringraziando per questo il sindaco Monica Gilardi – un tratto della passeggiata a lago.
Il vice ispettore Emilio De Gregorio, Ispettore Andrea Rados, il Questore Alfredo D'Agostino,
l'Assistente Capo Andrea Fantinato e l'Assistente Capo Gennaro Commone
Come sempre, in chiusura, spazio alla consegna dei riconoscimenti al personale distintosi in operazioni di servizio.
ENCOMIO concesso all'Ispettore Andrea Rados, insignito da altre 2 parole di lode, con la seguente motivazione: “Evidenziando spiccate qualità professionali, coordinava un'attività investigativa che consentiva di disarticolare un sodalizio criminale composto da 14 cittadini extracomunitari responsabili di detenzione, ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”
Lecco, 29 maggio 2017
ENCOMIO
concesso al Vice Ispettore Emilio De Gregorio, insignito di altre 2 parole di lode, con la seguente motivazione: “Coordinava una laboriosa attività di polizia giudiziaria, che si concludeva con il deferimento di 35 soggetti, responsabili di detenzione, ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed il sequestro di circa un chilo di hashish e marijuana. Evidenziava, nella circostanza, spiccate qualità professionali”.
Lecco, 15 novembre 2017
ENCOMIO
concesso all'Assistente Capo Andrea Fantinato, insignito da altre 3 parole di lode, con la seguente motivazione: “Espletava una laboriosa attività di polizia giudiziaria, che si concludeva con il deferimento di 35 soggetti, responsabili di detenzione, ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed il sequestro di circa un chilo di hashish e marijuana. Evidenziava, nella circostanza, spiccate qualità professionali”.
Lecco, 15 novembre 2017
LODE
concessa all'Assistente Capo Gennaro Commone, con la seguente motivazione: “Evidenziando capacità professionali ed impegno, espletava un'attività di polizia giudiziaria che si concludeva con l'arresto, in flagranza di reato, di un soggetto per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale”.
Lecco, 29 marzo 2017
A.M.