Lecco: l'ANA ricorda il ten. medico Corrado Pedroni con le borse di studio. Canta il Coro Grigna
Il Teatro Cenacolo Francescano di Lecco è tornato a ospitare, dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, la consegna delle borse di studio alla memoria del Tentente Medico Corrado Pedroni. A far da cornice alla cerimonia, promossa dalla sezione ANA di Lecco, il concerto del Coro Grigna.
La serata si è aperta con l’entrata in sala del vessillo e del consiglio sezionale, sulle note dello storico inno “33”.
“Sono ben due anni che non ci vediamo, e questa sera dobbiamo meravigliarci dalla moltitudine di facce nuove presenti. Il nostro coro è un po’ come un’araba fenice che dalle ceneri del Covid è risorta” è stato detto, dando il benvenuto ai presenti, tra cui una nutrita delegazione di sindaci del territorio, per poi lasciare spazio alla musica.
Dalla raccolta “I veri canti degli alpini”, ispirato da alcune canzoni cantate da prigionieri russi catturati nel 1916 che celebravano le gesta di un famoso cosacco ribelle, è stata così proposto il canto “Bala Alpin”, incentrato nostalgia per la famiglia e per la propria casa lontana.
“Pensa alpin al tuo destino... Mentre vai col cuor tranquillo, la valanga può cascar... Pensa alpin la tua casetta, che la rivedrai ancor, c'è una bimba che ti aspetta orgogliosa del tuo amor”.
E’ seguita “Belle rose du printemps” - composta per il film “Italia K2” – e ancora il “Testamento del capitano”, un brano che narra di un alpino della Grande Guerra che, attraverso un episodio immaginario, esalta il popolo della montagna: il capitano morente racconta il proprio testamento di amore per il battaglione, la famiglia e le vette.
Dedicata ai “ragazzi del 99” mandati al fronte come carne da macello, invece, “La tradotta”, presentata prima di una rivisitazione di Walter Orsati del celebre brano “My way”.
“Lassù verso il cielo ho visto un dì la grande valle, un mondo dove tutta la realtà è nel silenzio. Un dì lasciai quel ciel, quei fior, la Grande val, la vita mi porto assai lontano e nel tempo il cuor pensava allora a quella pace... poter tornare un dì lassù e ritrovare gli amici miei... Lo stesso cielo, gli stessi fiori che amerò tutta la vita”.
Finita prima parte del concerto è stata consegnata la borsa di studio “Ten. Medico Corrado Pedroni” per medici ricercatori al dottor Carlo Valsecchi, ricercatore del Policlinico di Milano, Ca’ Grande, attualmente all'estero. In collaborazione con il Massachusetts General Hospital negli USA e insieme al dottor Brera ha trattato casi complessi di covid mettendo a punto terapia sperimentali, ottenendo meritevoli risultati.
“Quest’anno celebriamo i cento anni di fondazione della nostra sezione, attraverso un percorso molto bello in collaborazione con le varie amministrazioni locali e la gente del nostro territorio. Mi corre l'obbligo di ringraziare il sindaco Mauro Gattinoni, con cui siamo partiti bene con l'appoggio di Provincia e Regione, come anche i rappresentanti alla sede nazionale: Mario Penati e Severino Bassanese. Ringrazio inoltre la presidentessa della Fondazione Comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasati, con la quale collaboriamo in sostegno del popolo ucraino. Ma anche Roberto Ferrari, che ha portato avanti un disegno di legge per la memoria del sacrificio degli alpini, che verrà celebrato il 26 gennaio” ha detto intervenendo nel corso della serata il Presidente Marco Magni. “Gli alpini saranno sempre al fianco delle istituzioni, ci saremo sempre con la nostra semplicità che viene dal cuore. Come con i nostri due campi scuola per più di centoventi ragazzi di quest'estate. Voglio onoltre ricordare che quest’estate sarà presente sul nostro territorio il IX battaglione l'Aquila, impegnato nel raggiungimento di tre diverse cime del nostro territorio”.
“Siamo noi sindaci a dovervi ringraziare per tutto quello che avete fatto nello straordinario ma anche nell'ordinario, nella animazione della comunità e nella salvaguardia del territorio” ha replicato il sindaco Mauro Gattinoni. “Quest’anno con il secondo raggruppamento ci saranno a Lecco circa 20.000 alpini e la nostra Città sarà la cornice migliore per voi che rappresentate i valori migliori della nostra comunità”.
Per spigare chi era Corrado Pedroni, alla cui memoria le borse di studio sono intitolate, è intervenuto il capogruppo di Casargo: “Corrado era un alpino che ha dedicato la vita al prossimo. Nato nel 1911 a Besozzo, allora un piccolo paese, da una famiglia di costruttori edili, dopo essersi laureato a pieni voti, lavora come medico al “fatebenefratelli” dove viene molto apprezzato. Riceverà in seguito come molti la chiamata al servizio militare come tenente medico, in Russia. Proprio qui incontra don Carlo Gnocchi, futuro beato, con il quale stringe una grande amicizia. Alla fine del conflitto torna a Milano qui si sposa e torna al fatebenefratelli. Si ritira a Lugano con la moglie e muore a febbraio del 1983. Ancora oggi vogliamo continuare a donare fondi a medici meritevoli”.
Ripreso il concerto, protagonisti della secondo parte sono stati i canti “La ceseta de transaqua”, “Bersagliere ha cento penne”, “Il Catinaccio”, “La linda la va al fosso”, “La leggenda della Grigna” e “Bandiera nera”, triste ed avvincente melodia che narra le emozioni dei superstiti della divisione “Julia” e l’amarezza della sconfitta per chiudendosi con una strofa nella quale è possibile però scorgere una rinascita di speranza: “...alpini della Julia in alto il cuore sul ponte di pensati c'è il tricolore”.
A conclusione della serata è stata consegnata una seconda borsa di studio all’Associazione valsassinese “Illumina di blu”, nata nel 2014, per sensibilizzare le persone riguardo la tematica dell’autismo. Capitanato dallo scoppiettante don Bruno Maggioni, il sodalizio, destinerà il contributo ottenuto al sostegno dell’unità di ricerca del dottor Luca Casartelli che lavora in stretta sinergia con il Centro coordinato dalla dottoressa Laura Villa, per studiare le implicazioni cliniche nel Disturbo dello Spettro Autistico.
“Signore delle cime” ha chiuso, infine, il cerimona. Nella speranza che la situazione di guerra in Ucraina e nel mondo possa migliorare.
La serata si è aperta con l’entrata in sala del vessillo e del consiglio sezionale, sulle note dello storico inno “33”.
“Sono ben due anni che non ci vediamo, e questa sera dobbiamo meravigliarci dalla moltitudine di facce nuove presenti. Il nostro coro è un po’ come un’araba fenice che dalle ceneri del Covid è risorta” è stato detto, dando il benvenuto ai presenti, tra cui una nutrita delegazione di sindaci del territorio, per poi lasciare spazio alla musica.
Dalla raccolta “I veri canti degli alpini”, ispirato da alcune canzoni cantate da prigionieri russi catturati nel 1916 che celebravano le gesta di un famoso cosacco ribelle, è stata così proposto il canto “Bala Alpin”, incentrato nostalgia per la famiglia e per la propria casa lontana.
“Pensa alpin al tuo destino... Mentre vai col cuor tranquillo, la valanga può cascar... Pensa alpin la tua casetta, che la rivedrai ancor, c'è una bimba che ti aspetta orgogliosa del tuo amor”.
E’ seguita “Belle rose du printemps” - composta per il film “Italia K2” – e ancora il “Testamento del capitano”, un brano che narra di un alpino della Grande Guerra che, attraverso un episodio immaginario, esalta il popolo della montagna: il capitano morente racconta il proprio testamento di amore per il battaglione, la famiglia e le vette.
Dedicata ai “ragazzi del 99” mandati al fronte come carne da macello, invece, “La tradotta”, presentata prima di una rivisitazione di Walter Orsati del celebre brano “My way”.
“Lassù verso il cielo ho visto un dì la grande valle, un mondo dove tutta la realtà è nel silenzio. Un dì lasciai quel ciel, quei fior, la Grande val, la vita mi porto assai lontano e nel tempo il cuor pensava allora a quella pace... poter tornare un dì lassù e ritrovare gli amici miei... Lo stesso cielo, gli stessi fiori che amerò tutta la vita”.
Finita prima parte del concerto è stata consegnata la borsa di studio “Ten. Medico Corrado Pedroni” per medici ricercatori al dottor Carlo Valsecchi, ricercatore del Policlinico di Milano, Ca’ Grande, attualmente all'estero. In collaborazione con il Massachusetts General Hospital negli USA e insieme al dottor Brera ha trattato casi complessi di covid mettendo a punto terapia sperimentali, ottenendo meritevoli risultati.
“Quest’anno celebriamo i cento anni di fondazione della nostra sezione, attraverso un percorso molto bello in collaborazione con le varie amministrazioni locali e la gente del nostro territorio. Mi corre l'obbligo di ringraziare il sindaco Mauro Gattinoni, con cui siamo partiti bene con l'appoggio di Provincia e Regione, come anche i rappresentanti alla sede nazionale: Mario Penati e Severino Bassanese. Ringrazio inoltre la presidentessa della Fondazione Comunitaria del Lecchese Maria Grazia Nasati, con la quale collaboriamo in sostegno del popolo ucraino. Ma anche Roberto Ferrari, che ha portato avanti un disegno di legge per la memoria del sacrificio degli alpini, che verrà celebrato il 26 gennaio” ha detto intervenendo nel corso della serata il Presidente Marco Magni. “Gli alpini saranno sempre al fianco delle istituzioni, ci saremo sempre con la nostra semplicità che viene dal cuore. Come con i nostri due campi scuola per più di centoventi ragazzi di quest'estate. Voglio onoltre ricordare che quest’estate sarà presente sul nostro territorio il IX battaglione l'Aquila, impegnato nel raggiungimento di tre diverse cime del nostro territorio”.
“Siamo noi sindaci a dovervi ringraziare per tutto quello che avete fatto nello straordinario ma anche nell'ordinario, nella animazione della comunità e nella salvaguardia del territorio” ha replicato il sindaco Mauro Gattinoni. “Quest’anno con il secondo raggruppamento ci saranno a Lecco circa 20.000 alpini e la nostra Città sarà la cornice migliore per voi che rappresentate i valori migliori della nostra comunità”.
Per spigare chi era Corrado Pedroni, alla cui memoria le borse di studio sono intitolate, è intervenuto il capogruppo di Casargo: “Corrado era un alpino che ha dedicato la vita al prossimo. Nato nel 1911 a Besozzo, allora un piccolo paese, da una famiglia di costruttori edili, dopo essersi laureato a pieni voti, lavora come medico al “fatebenefratelli” dove viene molto apprezzato. Riceverà in seguito come molti la chiamata al servizio militare come tenente medico, in Russia. Proprio qui incontra don Carlo Gnocchi, futuro beato, con il quale stringe una grande amicizia. Alla fine del conflitto torna a Milano qui si sposa e torna al fatebenefratelli. Si ritira a Lugano con la moglie e muore a febbraio del 1983. Ancora oggi vogliamo continuare a donare fondi a medici meritevoli”.
Ripreso il concerto, protagonisti della secondo parte sono stati i canti “La ceseta de transaqua”, “Bersagliere ha cento penne”, “Il Catinaccio”, “La linda la va al fosso”, “La leggenda della Grigna” e “Bandiera nera”, triste ed avvincente melodia che narra le emozioni dei superstiti della divisione “Julia” e l’amarezza della sconfitta per chiudendosi con una strofa nella quale è possibile però scorgere una rinascita di speranza: “...alpini della Julia in alto il cuore sul ponte di pensati c'è il tricolore”.
A conclusione della serata è stata consegnata una seconda borsa di studio all’Associazione valsassinese “Illumina di blu”, nata nel 2014, per sensibilizzare le persone riguardo la tematica dell’autismo. Capitanato dallo scoppiettante don Bruno Maggioni, il sodalizio, destinerà il contributo ottenuto al sostegno dell’unità di ricerca del dottor Luca Casartelli che lavora in stretta sinergia con il Centro coordinato dalla dottoressa Laura Villa, per studiare le implicazioni cliniche nel Disturbo dello Spettro Autistico.
“Signore delle cime” ha chiuso, infine, il cerimona. Nella speranza che la situazione di guerra in Ucraina e nel mondo possa migliorare.
F.R.