In viaggio a tempo indeterminato/225: finalmente Turchia
E ora cambia davvero tutto.
Il nostro piccolo e sgangherato van blu ci ha accompagnato fino in Turchia.
Noi ci abbiamo sempre creduto, anche se a volte abbiamo un po’ titubato sul fatto che ci avrebbe accompagnato tutto intero fino a qui.
Ma dopo tutti i km e le avventure percorse insieme, ora iniziamo a scrivere un nuovo capitolo.
E la Turchia non sarà di certo una storia di poche pagine. Abbiamo intenzione di scoprirla il più possibile e addentrarci sempre di più nella cultura e nelle tradizioni di un Paese che ci affascina moltissimo.
Così vicina geograficamente ma allo stesso tempo così lontana culturalmente.
Un po’ Europa e un po’ Asia.
E’ proprio per posti così che abbiamo deciso di fare questo viaggio.
Per quelle differenze che ci rendono speciali, unici e affascinanti.
Su questo Paese ci sono alcuni preconcetti e idee a volte poco chiare. Ce ne siamo accorti non appena abbiamo pubblicato un video in cui annunciavamo il nostro arrivo in questa terra e sono arrivati i primi messaggi preoccupati.
Per ora, però, di motivi di allerta ce ne sono stati ben pochi.
Anzi, se il buongiorno si vede dal mattino, direi che partiamo davvero alla grande.
Il confine turco è stato tra i più divertenti che abbiamo mai attraversato, direi a pari merito con il confine USA-Messico. In comune, un duetto canoro al controllo passaporti.
Quella volta le canzoni scelte erano prese dal repertorio anni ‘90 della Pausini, che in America Latina è famosissima, con un breve accenno a “noi, ragazzi di oggi noi...” di Luis Miguel.
Questa volta, invece, mentre ci controllava i passaporti, l’ufficiale alla frontiera ha intonato un sempreverde “lasciatemi cantareeee”. Paolo ovviamente non ha resistito e il duetto canoro è venuto piuttosto bene.
A condire la performance italo-turca, tante risate da parte nostra e dei presenti, divertiti dalle dimensioni ridotte del nostro minivan.
Biagio l’avevamo scelto anche per questo, perché fa sorridere.
E direi che per ora il suo compito l’ha svolto bene, facendo cedere anche i più composti militari di frontiera.
Inizio con il botto direi, ma anche con un interrogativo: chi è Danilo Zanna?
Perché tra le domande di routine fatte alla frontiera ci è stato anche chiesto se conoscessimo il signor Danilo Zanna.
“Mai sentito nominare” abbiamo risposto noi immediatamente, notando però un certo dispiacere dall’altra parte.
Ok, lo so, ci sono il 99% di possibilità che nemmeno tu che stai leggendo sappia chi sia.
Ti risparmio la ricerca su Google perché l’abbiamo fatta noi non appena abbiamo raggiunto un wi-fi.
Il signor Zanna è uno chef italiano giudice di Masterchef Turchia.
Una specie di Cannavacciulo trapiantato in terra turca. E’ sicuramente tra gli italiani più famosi nel Paese in questo momento, ma credo che in Italia quasi nessuno lo conosca.
Al di là di duetti canori e personaggi famosi, comunque, l’ingresso in questo nuovo Paese ha acceso in noi una curiosità e una voglia di avventura che un po’ si erano assopite negli ultimi mesi, o forse sarebbe meglio dire congelate dato le temperature polari.
Ah perché tra le altre cose, il nostro ingresso in Turchia è stato accompagnato da un bel sole e da un clima molto più mite.
Tanti piccoli puntini che si sono uniti e che ci hanno fatto stare bene davvero e sognare grandi cose per i mesi a venire.
Anche perché in Turchia io personalmente ho intenzione di scoprire anche alcune curiosità particolari.
Tipo...In Turchia, nei bagni ci sono le turche? E se sì, come le chiamano?
Oppure, è vero il detto “fumare come un turco”?
E ancora, i bagni turchi sono come li conosco io, cioè stanze scure piene di vapore e lucine colorate?
Poi, ovviamente, ci sono tutte le curiosità gastronomiche legate al fatto che da quando abbiamo iniziato il nostro viaggio nei Balcani ci siamo trovati spesso ad assaggiare cibi che rimandavano a piatti turchi: baklava, burek e kebap per citarne alcuni.
Voglio scoprire come sono nella loro versione originaria qui in Turchia.
Insomma, abbiamo un bel di cose da imparare in questo Paese.
Sicuramente, però, la cosa più difficile da fare sarà riuscire a raccontare questo mondo in tutte le sue sfumature, chiare o scure che siano.
Proveremo a farlo partendo dai dettagli, con calma, un bicchiere di çay (tè nero) turco alla volta, senza farci condizionare troppo da idee e preconcetti.
“Il mio maestro è stato lo stupore di fronte a ciò che non conosco.” E. Chillida
Il nostro piccolo e sgangherato van blu ci ha accompagnato fino in Turchia.
Noi ci abbiamo sempre creduto, anche se a volte abbiamo un po’ titubato sul fatto che ci avrebbe accompagnato tutto intero fino a qui.
Ma dopo tutti i km e le avventure percorse insieme, ora iniziamo a scrivere un nuovo capitolo.
E la Turchia non sarà di certo una storia di poche pagine. Abbiamo intenzione di scoprirla il più possibile e addentrarci sempre di più nella cultura e nelle tradizioni di un Paese che ci affascina moltissimo.
Così vicina geograficamente ma allo stesso tempo così lontana culturalmente.
Un po’ Europa e un po’ Asia.
E’ proprio per posti così che abbiamo deciso di fare questo viaggio.
Per quelle differenze che ci rendono speciali, unici e affascinanti.
Su questo Paese ci sono alcuni preconcetti e idee a volte poco chiare. Ce ne siamo accorti non appena abbiamo pubblicato un video in cui annunciavamo il nostro arrivo in questa terra e sono arrivati i primi messaggi preoccupati.
VIDEO
Per ora, però, di motivi di allerta ce ne sono stati ben pochi.
Anzi, se il buongiorno si vede dal mattino, direi che partiamo davvero alla grande.
Il confine turco è stato tra i più divertenti che abbiamo mai attraversato, direi a pari merito con il confine USA-Messico. In comune, un duetto canoro al controllo passaporti.
Quella volta le canzoni scelte erano prese dal repertorio anni ‘90 della Pausini, che in America Latina è famosissima, con un breve accenno a “noi, ragazzi di oggi noi...” di Luis Miguel.
Questa volta, invece, mentre ci controllava i passaporti, l’ufficiale alla frontiera ha intonato un sempreverde “lasciatemi cantareeee”. Paolo ovviamente non ha resistito e il duetto canoro è venuto piuttosto bene.
A condire la performance italo-turca, tante risate da parte nostra e dei presenti, divertiti dalle dimensioni ridotte del nostro minivan.
Biagio l’avevamo scelto anche per questo, perché fa sorridere.
E direi che per ora il suo compito l’ha svolto bene, facendo cedere anche i più composti militari di frontiera.
Inizio con il botto direi, ma anche con un interrogativo: chi è Danilo Zanna?
Perché tra le domande di routine fatte alla frontiera ci è stato anche chiesto se conoscessimo il signor Danilo Zanna.
“Mai sentito nominare” abbiamo risposto noi immediatamente, notando però un certo dispiacere dall’altra parte.
Ok, lo so, ci sono il 99% di possibilità che nemmeno tu che stai leggendo sappia chi sia.
Ti risparmio la ricerca su Google perché l’abbiamo fatta noi non appena abbiamo raggiunto un wi-fi.
Il signor Zanna è uno chef italiano giudice di Masterchef Turchia.
Una specie di Cannavacciulo trapiantato in terra turca. E’ sicuramente tra gli italiani più famosi nel Paese in questo momento, ma credo che in Italia quasi nessuno lo conosca.
Al di là di duetti canori e personaggi famosi, comunque, l’ingresso in questo nuovo Paese ha acceso in noi una curiosità e una voglia di avventura che un po’ si erano assopite negli ultimi mesi, o forse sarebbe meglio dire congelate dato le temperature polari.
Ah perché tra le altre cose, il nostro ingresso in Turchia è stato accompagnato da un bel sole e da un clima molto più mite.
Tanti piccoli puntini che si sono uniti e che ci hanno fatto stare bene davvero e sognare grandi cose per i mesi a venire.
Anche perché in Turchia io personalmente ho intenzione di scoprire anche alcune curiosità particolari.
Tipo...In Turchia, nei bagni ci sono le turche? E se sì, come le chiamano?
Oppure, è vero il detto “fumare come un turco”?
E ancora, i bagni turchi sono come li conosco io, cioè stanze scure piene di vapore e lucine colorate?
Poi, ovviamente, ci sono tutte le curiosità gastronomiche legate al fatto che da quando abbiamo iniziato il nostro viaggio nei Balcani ci siamo trovati spesso ad assaggiare cibi che rimandavano a piatti turchi: baklava, burek e kebap per citarne alcuni.
Voglio scoprire come sono nella loro versione originaria qui in Turchia.
Insomma, abbiamo un bel di cose da imparare in questo Paese.
Sicuramente, però, la cosa più difficile da fare sarà riuscire a raccontare questo mondo in tutte le sue sfumature, chiare o scure che siano.
Proveremo a farlo partendo dai dettagli, con calma, un bicchiere di çay (tè nero) turco alla volta, senza farci condizionare troppo da idee e preconcetti.
“Il mio maestro è stato lo stupore di fronte a ciò che non conosco.” E. Chillida
Angela&Paolo