Lecco: quasi a vuoto il viaggio inaugurale del treno delle 7.19 per Rogoredo

Il primo viaggio quasi a vuoto per il treno 2855 con destinazione Milano Rogoredo. Il convoglio è partito questa mattina mezzo vuoto da Lecco con quasi dieci minuti di ritardo, come del resto era solito fare il suo precedessore, il treno che per decenni ha portato i pendolari lariani nel capoluogo di regione partendo alle 7.19 e arrivando attorno alle 8.10 in Stazione Centrale, con quattro fermate in mezzo.

L’esordio è stato nel classico stile di Trenord: nei giorni precedenti nessuna comunicazione ufficiale se non un annuncio tramite app giusto a ridosso di quello che a qualcuno è sembrato un pesce d'aprile.
Diversi sono stati i viaggiatori che si sono trovati a fissare con gli occhi sbarrati il tabellone degli orari, cercando numi sull’applicazione o chiedendo ai più informati. I più affezionati erano già preparati alla novità, anche grazie al volantinaggio promosso nei giorni scorsi dal comitato dei pendolari, il quale invita a fare pressione agli assessori regionali Terzi e Cattaneo, oltre che ai dirigenti di Trenord, Rfi e all’Autorità regionale dei trasporti per ripristinare l’itinerario originale.
A complicare le cose, una “falsa partenza”: poco dopo le 7.15 il treno è stato annunciato al binario 5, dove era appena arrivato uno dei convogli di ultima generazione che i pendolari della mattina si sognano. Tutti si sono diretti increduli verso i vagoni, pensando che le novità facessero parte del pacchetto, quando una voce non registrata dagli altoparlanti ha annunciato che il 7.19 sarebbe arrivato a minuti sul binario 4 come al solito (e come al solito sarebbe stato uno dei vecchi treni), prendendo l’occasione per informare con voce incerta delle nuove fermate.
Qualche studente del Politecnico ha gioito: il treno infatti dopo le solite stazioni di Calolziocorte-Olginate, Cernusco-Merate, Carnate-Usmate e Monza, fa tappa a Sesto San Giovanni, Lambrate e Forlanini per poi arrivare a Rogoredo.
Tra gli altri viaggiatori è invece partito il confronto su come arrivare il più velocemente possibile alla propria destinazione finale, con percorsi alternativi a quelli soliti.
Arrivare fino a Rogoredo è apparso impensabile per i più, sebbene sia sulla linea della metropolitana gialla proprio come Centrale, distante otto fermare da Duomo e dunque dalla linea rossa. Decisamente meno raggiungibili dal nuovo capolinea la verde e la lilla. Le alternative più gettonate sono Sesto per chi è comodo con la metro rossa e Lambrate per chi preferisce la verde, qualcuno azzarderà il passante da Forlanini.

Diversi i viaggiatori che invece hanno probabilmente già optato anche per altri treni, come dimostrano i sedili vuoti, e dunque il 6.52 o l’8.01 per rimanere su Centrale, oppure il 7.06 o il 7.36 per chi preferisce Greco Pirelli e Porta Garibaldi, stazioni servite decisamente meglio dai mezzi di superficie rispetto a Rogoredo.
Nel frattempo il treno è arrivato a Monza, viaggia con i suoi dieci minuti scarsi di ritardo, ma anche i pendolari brianzoli sono scomparsi: pochissimi coloro che salgono a bordo, a differenza del solito. In pochi minuti il treno arriva a Sesto e riparte alle 8.10, per poi fare le ultime fermate di Lambrate e Forlanini, dove la sensazione è che nessuno scenda e nessuno salga.
Arriverà a Rogoredo solo alle 8.33, con undici minuti di ritardo, l’orario in cui la maggior parte dei pendolari con il vecchio treno sarebbe già stata in ufficio. Appena qualche decina i viaggiatori arrivati al capolinea.
M.V.
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