UP – Un Percorso/41: la salita al Rifugio Buzzoni partendo da Introbio
Il percorso si svolge quasi interamente nel bosco. Non presenta difficoltà tecniche specifiche, ma è abbastanza lungo e il dislivello è importante. In inverno bisogna fare attenzione alla presenza di neve e ghiaccio sul sentiero che può rivelarsi molto insidiosa.
Partenza: Introbio (564m slm)
Arrivo: Rifugio Buzzoni (1.590m slm)
Sentiero: n. 25
Dislivello: 1.026m
Durata: 2h 45min
Difficoltà: E
Adatto ai bambini: 8+
La presente escursione è stata effettuata il 6 marzo 2022, in seguito a una leggera nevicata. Il sentiero, da dopo la Pineta Mezzacca, in alcuni punti è coperto da ghiaccio e, nel tratto tra la congiunzione con il sentiero 19 da Barzio e il rifugio, sono stati indossati i ramponcini.
Come detto, la nostra escursione inizia a Introbio, in Valsassina, e il primo tratto è in comune con il sentiero per la Val Biandino. Possiamo lasciare l’auto in un ampio parcheggio in Via Vittorio Emanuele e da qui imbocchiamo Via alla Cascata, poi Via ai Forni e infine, svoltando a sinistra, Via alle Ville, che sale a tornanti e va seguita fino alla fine della strada asfaltata, dove si trova una stanga. Nei giorni feriali si può provare a spingersi fin qui con l’auto. Nei pressi della stanga si trova un cartellone in legno con le indicazioni sulle aperture dei rifugi.
Superata la stanga, la strada da asfaltata diventa in cemento e continua a salire con moderata pendenza. Dopo circa 30 minuti, troviamo un bivio: a sinistra sono indicati i rifugi Valbiandino e Tavecchia; noi invece dobbiamo andare a destra seguendo il cartello bianco che segna il Rifugio Buzzoni a 2 ore di distanza. Dopo pochi minuti, arriviamo a un nucleo di case, che superiamo.
Proseguiamo sul tracciato principale, con andamento prevalentemente pianeggiante. Passati 20 minuti da quando abbiamo superato le case, troviamo un cartello per il sentiero 25 che esce dal tracciato carrabile. Lo imbocchiamo ed inizia ora il sentiero vero e proprio, stretto e ripido, che rientra nella valle del torrente Acquaduro. Passato un quarto d’ora da quando abbiamo preso il sentiero, dopo essere passati sotto a un grosso tubo, sbuchiamo su una strada sterrata nei pressi del “Salto del Diavolo”: un pannello metallico del Comune di Introbio recita "Cost de San Martin e Pozz d'ol diaol. In questo luogo la tradizione popolare ricorda la mitica sfida di salto svoltasi tra il santo e il diavolo”.
Svoltiamo a destra e camminiamo sulla strada che avanza con un andamento pianeggiante, dopo una prima rampa di salita. Arriviamo quindi alla località La Serra (1h 30min dalla partenza), dove attraversiamo il torrente Acquaduro servendoci di un ponticello. Poco sopra, attraversiamo nuovamente il fiume, pieghiamo a destra e ci addentriamo verso la pineta Mezzacca, seguendo le indicazioni sui cartelli.
Attraversiamo il bello e suggestivo bosco, poi, all’uscita della pineta, troviamo un nuovo ponticello da attraversare. Il sentiero prosegue salendo tra gli alberi, fino ad arrivare al faggio monumentale Fo de Tè. Qui il sentiero spiana, svolta a sinistra e dopo pochi metri si congiunge con il sentiero 19 che sale da Barzio (circa 2 ore e 15 minuti dalla partenza). Siamo usciti dal limite del bosco e la vista si apre sulle montagne circostanti.
Manca ormai poco all’arrivo al Rifugio Buzzoni e l’edificio inizia a intravedersi, poco sopra, tra gli alberi. Proseguiamo per un tratto pianeggiante rientrando nel bosco. Superato un ultimo tratto di salita, arriviamo nei pressi del rifugio, dove troviamo i cartelli escursionistici per il Passo Gandazzo, Rifugio Grassi e Piani di Bobbio. Ignoriamo la deviazione e percorriamo, verso sinistra, gli ultimi metri per arrivare alla struttura (circa 2 ore e 45 minuti dalla partenza).
Il rifugio è una struttura abbastanza recente e ben curata. Durata la stagione invernale è aperto tutti i weekend, d’estate tutti i giorni. Sui canali social del Rifugio Buzzoni si trovano informazioni aggiornate circa le aperture le condizioni dei sentieri.
Dal rifugio si gode di una bella vista panoramica sull’antistante Gruppo delle Grigne e su molte altre montagne lecchesi.
Per la discesa si può ripercorrere lo stesso tragitto dell’andata. In alternativa, si può salire al Passo Gandazzo (1.651m slm), situato lungo la Dorsale Orobica Lecchese, e da qui: svoltare a sinistra verso il Passo del Toro e il Rifugio Grassi (impegnativo) e da lì ridiscendere a Introbio dalla Val Biandino; oppure svoltare a destra in direzione dei Piani di Bobbio, a cui si arriva dopo circa 1 ora di facile camminata perlopiù pianeggiante.
Michele Castelnovo
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