Bellano: presidio all'Umberto I della Cgil a tutela della sanità pubblica e dei lavoratori
Voluta dalla CGIL funzione pubblica, la "manifestazione" si è aperta presso l'Umberto I di Bellano dove attualmente operano un centinaio di sanitari, per i quali si chiedono garanzie per il presente e quali saranno le prospettive per il futuro.
Primo a sinistra Catello Tramparulo
"Quello di oggi è il presidio più piccolo" ha spiegato Catello Tramparulo della CGIL "ma simbolicamente la nostra lotta ha scelto proprio di partire da qui perchè da anni questo che era un ospedale non riesce a trovare una sua giusta collocazione nella sanità pubblica lecchese". Tra le preoccupazioni c'è quella del personale, da tempo sottodimensionato e dove le assunzioni anche recenti vengono fatte per rimpiazzare i pensionamenti o le "fughe" verso altre realtà "Vorremmo capire con quale forza lavoro saranno attivate le case di comunità e con quali tempistiche e poi chiediamo cosa ne sarà di coloro che attualmente lavorano all'interno dell'Umberto I. Sono mesi che chiediamo un piano straordinario di assunzioni che vada oltre quello messo in atto in questi mesi finalizzato solo a coprire buchi e non a potenziare". C'è poi il tema del privato che si inserisce sempre di più nella fornitura di prestazioni laddove il pubblico non ci arriva o comunque lo fa con tempi lunghissimi. "Il privato deve rimanere integrativo rispetto al pubblico e non sostitutivo perchè altrimenti si avrebbe una sanità riservata solo a chi può permettersi di pagare. E questa non è sanità pubblica". Su questo, un grande ruolo potrebbe giocarlo la politica locale. "Facciamo appello alle istituzioni e in particolare ai sindaci affinchè si interessino di queste problematiche che riguardano i cittadini. I nostri sono presidi di legalità dove vogliamo coinvolgere la cittadinanza e renderla consapevole verso dove si sta andando".
I prossimi presidi saranno al Mandic di Merate il 17 marzo e al Manzoni di Lecco il 23.