A Lecco un caso di 'mal di guerra': curata una donna ucraina colpita dalla sindrome di Takotsubo
Gli effetti della guerra rilevati da... un'ecografia. È diventato oggetto di un articolo sull'European Journal of Internal Medicine il caso di una donna ucraina ricoverata all'Ospedale Manzoni di Lecco nelle prime ore di giovedì 24 febbraio, e dunque nell'immediatezza dell'invasione del suo Paese d'origine da parte delle truppe russe.
Il caso lecchese, come anticipato, è stato quindi descritto all'interno di un articolo scientifico di livello europeo, con l'obiettivo di dimostrare concretamente lo stretto rapporto dei nostri organi con le nostre emozioni. "Sì, questo è un effetto collaterale della guerra" ha confermato il dottor Savonitto, ribadendo infine il concetto principale della questione. "La correlazione di questa sindrome di Takotsubo con l'esplosione del conflitto è evidente, ma a stupire è proprio la rapidità con cui i sintomi si sono manifestati".
54 anni, la paziente ha evidenziato chiaramente i sintomi della cardiomiopatia di Takotsubo, una sindrome cardiaca acuta che simula l'infarto miocardico e prende il suo nome da un vaso giapponese: in poche parole, quando il cuore assume la forma di questo contenitore - con l'apice largo e la base ristretta - smette di funzionare; una reazione anomala, da trattare con la massima tempestività, che nel contesto specifico può essere tranquillamente definita "mal di guerra".
La cardiomiopatia di Takotsubo rilevata con l'ecografia (immagini tratte dal servizio Rai visibile a QUESTO LINK)
"Un caso da manuale, che ha avuto un'evoluzione tipica, con la donna che si è ripresa dopo tre giorni di ricovero" ci ha spiegato il dottor Stefano Savonitto, responsabile della Cardiologia dell'ASST di Lecco, intervenuto anche ai microfoni del TGR Lombardia. "Al di là degli aspetti clinici, la cosa che più ci ha sorpreso è la coincidenza perfetta dell'evento luttuoso - in questo caso lo scoppio della guerra - e della reazione psicosomatica, a testimonianza di quanto il nostro mondo sia "unito" e ravvicinato: la notizia dell'invasione dell'Ucraina, infatti, era arrivata alle orecchie della donna solo due ore prima che si presentasse in Pronto Soccorso, grazie ai suoi contatti con il Paese d'origine. Ogni anno vediamo circa 30-40 situazioni di questo tipo, che al 90% riguardano donne, ma questa volta la sovrapposizione con il trauma subìto è stata sorprendente".
Il dottor Stefano Savonitto