Meteo, Colzani: è finito un inverno che in realtà non si è proprio visto. Poche precipitazioni, tanto vento
Fioriture precoci dopo la nevicata di San Valentino
Come affermato anche da Meteosvizzera, quello appena concluso è stato il secondo inverno più caldo dal 1864, il più soleggiato e soprattutto il più secco in assoluto a sud delle Alpi.
Ad esempio, la stazione meteorologica amatoriale CML di Lezzeno di Bellano (di proprietà di chi scrive), ha totalizzato 55 mm di pioggia (25 in dicembre, 11 a gennaio e 19 in febbraio – ben 44 di neve fusa) rispetto ad una media di circa 150 mm. Anche la neve si è fermata a 29 cm rispetto ad una media di 40.
Dicembre, con l'imbiancata dell’Immacolata, ci aveva illusi sulla bontà di questa stagione. Infatti, in poche ore erano caduti fino a 50 cm di neve a 1500 m con accumuli fino alle basse quote specialmente nella parte settentrionale della provincia.
Purtroppo però, dai giorni successivi si è instaurato un regime di alta pressione che tutt’oggi, dopo 3 mesi, sta ancora dominando la scena su tutta la mitteleuropa.
Temperature da record si sono registrate a cavallo tra il 2021 e il 2022 specialmente in quota con punte fino a 15-18 gradi a 1000 m e zero termico prossimo ai 4000 m.
Solo le pianure e le zone più riparate (fondovalle Valsassinese in primis), grazie alle inversioni termiche, sono state risparmiate da queste temperature “folli”.
Gennaio si è mostrato molto mite complice anche le numerose giornate di vento da nord (ben 29 giorni su 90 complessivamente presso Lezzeno di Bellano) con cieli tersi, umidità molto bassa e montagne brulle fino a 2000 metri.
Febbraio è stato praticamente la fotocopia di gennaio ma con temperature ancora più elevate a causa del maggior soleggiamento con punte prossime ai 20 gradi in un paio di occasioni.
Solo nella giornata del 14, una perturbazione di carattere freddo è riuscita a scalfire temporaneamente il muro di alta pressione portando una nevicata, seppur modesta (10 – 20 cm) fino a quote basse.
Successivamente si è verificata una nuova rimonta anticiclonica con un ritorno alla normalità di questo pseudo inverno. .
In conclusione un inverno che definirei “estremo” e che si fa fatica ad associare anche agli scenari più pessimistici riguardanti i cambiamenti climatici.
Anche per i prossimi giorni la situazione sembra non volersi sbloccare con le perturbazioni che ci eviteranno andando a schiantarsi contro la barriera alpina.
Inoltre, la pochissima neve presente alle alte quote e l’imminente stagione calda con il netto aumento del fabbisogno idrico, preoccupano non poco.
Luca Colzani, Bellano