'Non meritiamo questa tragedia, vogliamo solo la libertà': le testimonianze di Alessia e Nataliya, a Lecco con l'Ucraina nel cuore
Nataliya
"Anche perchè, se arrivassero da noi, sarebbe davvero l'inizio della terza guerra mondiale". Non ha dubbi Nataliya, costantemente aggiornata sulla situazione grazie al canale diretto della figlia, del fratello e di una cugina giornalista. "Da noi la situazione è ancora relativamente tranquilla, ma a Kiev è decisamente tempo di guerra: conosciamo persone che dormono nella metropolitana, che si sono costruite rifugi sotterranei per proteggersi dai bombardamenti" ci ha raccontato la donna lecchese. "Come semplici civili non abbiamo altri modi per difenderci. A livello militare, invece, ci stiamo preparando il meglio possibile: in tantissimi stanno correndo ad arruolarsi, a costo di lasciare le proprie famiglie e tutto ciò che hanno. Anche mio fratello potrebbe farlo, qualora ce ne fosse bisogno a Leopoli: lui per ora è tranquillo, dice che vuole restare lì, mentre mia figlia 21enne si sta organizzando per raggiungermi qui in Italia".
"La situazione può peggiorare da un momento all'altro, proprio come è accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì" ha concluso Nataliya, che da poco è diventata nuovamente mamma. "Non che la cosa sia stata un fulmine a ciel sereno, ma ciò che sta facendo Putin è inaccettabile: non è vero che le nostre autorità sono "drogate e neonaziste", non è vero che il nostro popolo non vale niente, come vuole farci credere. Ora dobbiamo difendere l'Ucraina, perchè vogliamo essere liberi e costruire il nostro futuro".
Un pensiero del tutto simile è stato espresso da Alessia: a sua volta originaria di Leopoli, si trova in Italia da nove anni e attualmente vive a Olginate, dove presta servizio in una casa privata come badante. "Da noi la situazione è tranquilla, per ora, ma sono già tutti pronti a scappare" ha confermato la connazionale di Nataliya, con la voce rotta dal pianto nel riferire le notizie provenienti dai suoi cari in Ucraina. "In molti sono già fuggiti in Polonia, altri si stanno preparando a farlo, ma purtroppo ci sono già stati anche tanti morti. Uno dei miei fratelli è convinto di volersi arruolare, un altro invece non vuole farlo, non vuole lasciare la sua famiglia. Io sto male al solo pensiero della guerra, spero solo che tutto finisca presto. Nessuno merita questa tragedia".
B.P.