Ristori non erogati alle attività produttive e caro bolletta: sindaco e Giunta vivono in una città tutta loro
All’incirca un anno fa presentavamo una variazione al bilancio per chiedere a Sindaco e giunta di impegnare 100.000 euro per le attività produttive cittadine maggiormente colpite dalla pandemia.
Fortunatamente la nostra richiesta, che nasceva da un grido di allarme lanciato dalle tante realtà presenti a Lecco, era stata accolta favorevolmente e votata all’unanimità dal consiglio comunale. In realtà la maggioranza aveva successivamente impegnato (e pubblicizzato a mezzo stampa) circa 1 milione di euro volto ad aiutare tutte le realtà colpite dal Covid, comprese quelle del terzo settore.
Oggi, ad un anno dalla nostra richiesta, mentre associazioni (sportive e non) hanno ottenuto ristori da parte del comune, le attività produttive della città sono ancora senza alcun aiuto: e quale è la giustificazione dell’assessore Cattaneo a riguardo? Il fatto che la richiesta originaria nascesse per aiutare quelle realtà che non avevano ricevuto alcun aiuto dagli enti superiori. Con l’arrivo del governo Draghi in effetti tutte le attività produttive avevano ricevuto qualche forma di aiuto, ma molte realtà hanno potuto beneficiare di poche migliaia di euro a fronte di più di un anno di chiusure.
Perché non ripresentare il bando prevedendo ristori per chi ne avesse goduti al di sotto di una soglia stabilita da parte degli enti superiori? Perché per le realtà del terzo settore, che avevano a loro volta già goduto di ristori governativi o regionali, non è stato fatto lo stesso ragionamento e i ristori cittadini sono stati erogati senza problemi?
Non esiste una giustificazione ragionevole per aver abbandonato chi ha sempre dato alla nostra città e che ora chiede qualcosa in cambio per poter ripartire o anche solo sopravvivere e che ancora oggi soffre le conseguenze di due anni di pandemia. Basta pensare a tutti i problemi emersi nell’ultimo mese a causa del faro bollette, che stanno portando anche il governo centrale ad intervenire.
Perché non utilizzare finalmente i fondi messi a disposizione a Bilancio da più di un anno?
Non possiamo che sentirci presi in giro: come sempre a parole la maggioranza si dimostra disponibile ad accogliere le nostre richieste, ma nei fatti ha aiutato solo una parte della città, dimenticandosi di quella che probabilmente ha più bisogno.
Ed è incredibile come sindaco e giunta non capiscano la gravità della situazione: purtroppo è ormai chiaro come vivano in una città tutta loro, che sicuramente non è la nostra Lecco!
Fortunatamente la nostra richiesta, che nasceva da un grido di allarme lanciato dalle tante realtà presenti a Lecco, era stata accolta favorevolmente e votata all’unanimità dal consiglio comunale. In realtà la maggioranza aveva successivamente impegnato (e pubblicizzato a mezzo stampa) circa 1 milione di euro volto ad aiutare tutte le realtà colpite dal Covid, comprese quelle del terzo settore.
Oggi, ad un anno dalla nostra richiesta, mentre associazioni (sportive e non) hanno ottenuto ristori da parte del comune, le attività produttive della città sono ancora senza alcun aiuto: e quale è la giustificazione dell’assessore Cattaneo a riguardo? Il fatto che la richiesta originaria nascesse per aiutare quelle realtà che non avevano ricevuto alcun aiuto dagli enti superiori. Con l’arrivo del governo Draghi in effetti tutte le attività produttive avevano ricevuto qualche forma di aiuto, ma molte realtà hanno potuto beneficiare di poche migliaia di euro a fronte di più di un anno di chiusure.
Perché non ripresentare il bando prevedendo ristori per chi ne avesse goduti al di sotto di una soglia stabilita da parte degli enti superiori? Perché per le realtà del terzo settore, che avevano a loro volta già goduto di ristori governativi o regionali, non è stato fatto lo stesso ragionamento e i ristori cittadini sono stati erogati senza problemi?
Non esiste una giustificazione ragionevole per aver abbandonato chi ha sempre dato alla nostra città e che ora chiede qualcosa in cambio per poter ripartire o anche solo sopravvivere e che ancora oggi soffre le conseguenze di due anni di pandemia. Basta pensare a tutti i problemi emersi nell’ultimo mese a causa del faro bollette, che stanno portando anche il governo centrale ad intervenire.
Perché non utilizzare finalmente i fondi messi a disposizione a Bilancio da più di un anno?
Non possiamo che sentirci presi in giro: come sempre a parole la maggioranza si dimostra disponibile ad accogliere le nostre richieste, ma nei fatti ha aiutato solo una parte della città, dimenticandosi di quella che probabilmente ha più bisogno.
Ed è incredibile come sindaco e giunta non capiscano la gravità della situazione: purtroppo è ormai chiaro come vivano in una città tutta loro, che sicuramente non è la nostra Lecco!
Emilio Minuzzo
Simone Brigatti
Gianni Caravia
Simone Brigatti
Gianni Caravia
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