Lecco: al Circolo Figini in mostra le 'Sovrapposizioni' del giovane fotografo Daniele Re

Inaugurata sabato presso il circolo fratelli Figini di Maggianico la mostra Sovrapposizioni: Fotografia per un'iconografia possibile. L'iniziativa si deve al giovanissimo Daniele Re, con il supporto di Lorenzo Messina della neo nata associazione "Lumis arte" e la collaborazione del noto fotografo lecchese Luigi Erba. Presenti all'apertura dell'esposizione anche diversi membri di foto club lecchesi e della Brianza, oltre che il Sindaco Mauro Gattinoni e il vice Sindaco e Assessore alla cultura Simona Piazza.

Lorenzo Messina, Daniele Re e Luigi Erba

Le sovrapposizioni fotografiche sono state realizzate mediante l'unione di due immagini diverse, realizzate una con pellicola a colori e l'altra con pellicola in bianco e nero all'infrarosso dello stesso soggetto ripreso dal medesimo punto con la tecnica del foro stenopeico. Il negativo a infrarossi necessita di esposizioni particolarmente lunghe (decine di minuti), durante le quali le foglie e l'acqua si muovono e lasciano le tracce chiare del loro passaggio. Dentro queste si inscrive il colore della seconda fotografia, che gli viene sovrapposta, dopo la digitalizzazione, mediante la camera chiara del pc. L'effetto che ne risulta, l'emersione di un colore alterato su immagini dissolte dai lunghi tempi di esposizione, è imprevedibile e casuale.

"Siamo molto contenti di esordire in questo luogo - afferma Lorenzo Messina - Io ho conosciuto Daniele Re durante il nostro tirocinio al Sistema museale urbano lecchese, mentre stavamo preparando una mostra ospitata a Palazzo Paure,e lì ho compreso realmente quale fosse il ruolo della sua fotografia, sentendola molto vicina alle mie idee estetiche. La fotografia di Daniele si mette in dialogo con la natura, cerca di mostrare quello che la natura non ci mostra. C'è una ricerca profonda. Le foto sono state scattate con la tecnica del fotostenopeico, creando atmosfere.. La bellezza di questa mostra sta nel poterla apprezzare dal punto di vista estetico ma allo stesso tempo riflettendo su cosa sia la fotografia nel suo più ampio significato".

"Ho lavorato sul concetto di tempo, spazio e movimento, cos'è la natura - sostiene Re - Qui c'è una natura che richiama il fiume ma il tema è più naturalistico in senso vario. C'è una sorta di congelamento della natura, ottenuto dalla tecnica di fare una foto in bianco e nero ad infrarossi, una a colori della stessa veduta e della loro sovrapposizione. Ragiono su un concetto di sopra e sotto. La sensazione è quella di vedere un mondo sottomarino. Ciò che sembra sotto in realtà è fuori, guardando meglio vediamo elementi vegetali, cercando di mostrare il fruscio, il movimento sottile delle foto. Queste fotografie possono accogliere, ma possono risultare anche inquietanti per certi versi. Un esempio è la foto che ritrae dell'edera che invece richiama visivamente a delle alghe. Nell'altra foto c'è il segno dell'edera, a indicare il tempo che passa, l'edera che non c'è più, l'essere e il non essere, il corso della vita".

"Il mio grazie va ai due ragazzi che conosco bene e che hanno collaborato col sistema museale lecchese - ha detto Simona Piazza - Hanno preso parte ad alcuni percorsi di ricerca portati avanti dal fotografo Luigi Erba e da Barbara Cattaneo. Hanno mostrato la loro competenza al servizio della città".
Si è poi rivolta direttamente a loro: "Io credo che il percorso che state facendo sia importante anche per il territorio perché mettete ancora una volta oggi a disposizione della comunità il vostro contributo in termini artistici in diverse forme e chiavi. La fotografia va promossa anche altrove, non solo qui, questi lavori non danno solo un'immagine del nostro territorio, ma un occhio più attento che permette di scoprire i lati del valore della fotografia, quel dettaglio, quel particolare che fa della conoscenza peculiare di uno specifico territorio. La cultura è quello strumento che ci rende liberi".
Il grazie è poi andato a Luigi Erba, che ha seguito i ragazzi nel progetto e nelle attività della fototeca di Lecco e al circolo Figini come ente promotore di eventi culturali importanti.

"Complimenti al lavoro che avete fatto, io sono qui in qualità di curioso” ha aggiunto il sindaco Gattinoni. “Questo lavoro è si estetico e artistico ma è un lavoro di pensiero e questa è la vera ricerca da mettere in gioco. Oggi di immagini si vive e si muore perché c'è un'inflazione di immagini, c'è una gara all'effetto. Se c'è del pensiero e una ricerca si fa un passo oltre. L'immagine non è solo superficie, c'è una dimensionalità, una profondità, questo è una scoperta. Voglio incoraggiare questa bella attività, grazie anche a questi spazi che tengono viva la comunità".

Le "sovrapposizioni" cercano il punto in cui l'immagine si sfalda, pur rimanendo ancora riconoscibile, quando la luce si smaterializza e l'immagine si dissolve nell'ambiente tra l'acqua, il vento e la vegetazione. Ne risulta un effetto visivo particolare, come se le sfocature emanassero luce, dove questa prima non c'era. Il momento inaugurale si è concluso con un brindisi e i complimenti da parte dei visitatori e l'invito ai due giovani ragazzi di organizzare ulteriori mostre in un futuro non troppo lontano.
La mostra resterà aperta fino al 27 marzo 2022 e l'ingresso è libero da Martedì a domenica dalle otto alle ventidue.
A.G.
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