Rincari: Cgil Lecco e Federconsumatori per la tutela dei cittadini

Tra maggio e dicembre 2021 l’aumento del prezzo dell’energia è stato enorme: +302% per la luce e +346% per il gas. Con il 2022 la situazione non è migliorata, visto che una famiglia media si troverà a pagare, in previsione, circa 1.200 euro in più per le componenti energetiche rispetto all’anno passato. Finora il governo Draghi ha approvato una serie di misure per mitigare la situazione, stanziando complessivamente 10,2 miliardi. Sebbene in termini assoluti questa cifra sia significativa, nella realtà gli aiuti hanno compensano solo una minima parte dei rincari, e risultano pertanto insufficienti.   

Gli aumenti in bolletta, aggravati da un tasso di inflazione mai così alto nell’ultimo decennio, colpiscono anche le imprese e, di conseguenza, i lavoratori. Diego Riva, Segretario generale della CGIL Lecco, mette in guardia sui gravi effetti che i rincari potrebbero avere sull’occupazione: “Nel nostro territorio sono molti i lavoratori attivi nei cosiddetti settori energivori, quelli cioè che necessitano di un elevato consumo di energia elettrica per la produzione (industrie dell’acciaio, della carta, del cemento, della chimica ecc.). Se questi aumenti dovessero perdurare non sono da escludere pesanti ripercussioni sui posti di lavoro”.

La situazione desta molta preoccupazione poichè sta già pesando fortemente sui bilanci familiari. Non è un caso che, fra le rivendicazioni dello sciopero generale di CGIL e UIL dello scorso 16 dicembre, ci fosse la richiesta di ripartire il bonus fiscale in maniera più equa, così da proteggere i redditi più bassi. Quanto previsto dalla Legge di Bilancio risulta, invece, largamente insufficiente. “È necessario che tutte le istituzioni preposte intervengano per scongiurare fermi produttivi per le imprese e distacchi di utenze ai cittadini non in grado di pagare bollette dagli importi esorbitanti”, conclude Riva.
 
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