I 'forestali' cavallo di Troia per portare la Provincia a discutere della sua autonomia
Se a Osnago viene avanti l'ipotesi del possibile insediamento dei Carabinieri Forestali nell'immobile confiscato di via delle Robinie (QUI l'articolo), a Villa Locatelli ieri sera si è tornati a parlare del trasferimento del Comando da Lecco a Como, divenuto spunto di discussione circa il ruolo stesso della Provincia e l'autonomia del nostro territorio. Il tema è stato introdotto dall'ordine del giorno (QUI il testo) presentato dai Civici, il cui comunicato circa l'accorpamento che ha interessato le ex “giubbe verdi” aveva innescato la replica della Prefettura pronta a rassicurare come l'organizzazione e la presenza sul territorio rimarrà invariata, pur con una figura dirigenziale comune ai due rami del Lago.
Tutti i componenti del consiglio provinciale con il segretario generale avv. Mario Blandino
“Mi sembra non approfondito rispondere che per la Forestale si tratta solo del Comandante” ha affermato Antonio Rusconi, introducendo il documento posto all'attenzione del consiglio, di ben più ampio respiro e volto dunque a denunciare, ancora una volta, quel “rischio dell'insignificanza lecchese” ingenerato dal decentramento delle sedi apicali di servizi e dello “spezzatino” venuto a crearsi con Como, Monza, Bergamo e Sondrio. Sostenuta dunque la necessità di trasformare la Provincia nel tavolo di confronto per riportare riferimenti sul territorio. “Mi piacerebbe che l'autorevolezza fosse rivendicata non nei comunicati ma nei fatti” l'auspicio dell'ex senatore, una “spanna sopra”, per esperienza, ai suoi interlocutori, finiti, uno dopo l'altro, per condividerne lo spirito, pur con sfumature diverse che hanno portato il rappresentante dei Civici a ribattere di non essere lì per sostenere l'infallibilità di Renzi (e la sua) bensì a far da sprone per riaffermare la centralità di un Ente velato da “malinconia diffusa”.La Presidente Hofmann, dopo la premessa “condivido lo spirito con cui viene proposto l'ordine del giorno”, l'ha buttata infatti subito sul politico, sostenendo la necessità di riavvolgere il nastro e dunque di riportare a Renzi la scelta di inglobare la Forestale nei Carabinieri con un piano di contenimento della spesa poi “miseramente fallito”, come sostenuto da Stefano Simonetti, anche in riferimento alla riforma Delrio e dunque a chi “propinava che la chiusura delle province avrebbe risolto tutti i problemi”. “Come leghista vecchio stampo sentire parlare di autonomia e indipendenza mi fa piacere” ha altresì aggiunto il decano dei consiglieri - ininterrottamente a Villa Locatelli dal 2009 - riprendendo dunque termini usati da Paolo Negri quale capogruppo della compagine di centrosinistra, pronto a sostenere nella sua interezza il documento introdotto dai Civici, sottolineando come la Provincia possa giocare un ruolo rivendicando la propria autonomia nella riorganizzazione dei servizi, pur erogati da altri Enti.
L'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità per il solo punto primo, impegnando dunque la Presidente e i consiglieri delegati “ad operare con continuità e senza tentennamenti perché i centri decisionali delle espressioni istituzionali, economiche, sociali, amministrative del lecchese, continuino o tornino ad avere autonomia decisionale nella nostra Provincia, contrastando ulteriori misure o decisioni che vadano in direzione diversa”.
Come da proposta del capogruppo di maggioranza Fabio Mastroberardino (passata con i soli voti del centrodestra) è stato invece soppresso il punto due che avrebbe voluto impegnare la Presidente “a chiedere alla Regione Carabinieri Forestale "Lombardia" la riconsiderazione della misura di accorpamento operata riconoscendo alla struttura di Lecco autonomia organizzativa e decisionale nelle forme precedenti o in altra modalità che porti allo stesso risultato”.
A.M.