Lecco: sostegno a 'Aiutiamoci nel Lavoro', prosegue la raccolta fondi
“Un passo in più del necessario. È quello che i lecchesi (dalle associazioni di categoria ai semplici cittadini, dalle imprese ai lavoratori autonomi, dalle istituzioni alla grande distribuzione) stanno dimostrando di saper mettere in campo per sostenere il Fondo Aiutiamoci nel Lavoro”. A ribadirlo, Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, firmataria insieme alla Prefettura, al Distretto dei Comuni e ad altri 23 sottoscrittori del Patto per il Lavoro.
Dal via alla raccolta fondi di settembre, il territorio ha dimostrato di sapersi prendere a cuore il tema fondante del Patto: il sostegno ai lavoratori lecchesi (autonomi e dipendenti) messi a dura prova, economicamente e socialmente, dall’esplodere e dal perdurare dell’emergenza sanitaria.
“Ci sembra opportuno che i media, i cittadini e gli imprenditori lecchesi possano essere resi edotti riguardo alcune prove di solidarietà territoriale scaturite in questi mesi – prosegue la presidente Nasazzi – senza per questo dimenticare il contributo altrettanto importante di tanti altri singoli cittadini, enti, associazioni e realtà imprenditoriali”.
“Il sistema messo in piedi con il Patto per il lavoro sta palesando tutti i suoi risvolti positivi – sono le parole del Prefetto di Lecco, Castrese De Rosa - vale a dire di una comunità che sa fare rete, essere proattiva e non intende rinunciare alla sua identità solidale. Il Fondo si implementa grazie alla partecipazione di un intero territorio che vuole essere protagonista silenzioso, senza proclami, partendo dal basso per sostenere chi è in difficoltà. È questa la risposta più autentica che rende Lecco davvero unica per essere un modello partecipativo che sta facendo scuola e che ci auguriamo faccia proselitismo”.
Una prima “narrazione” positiva è certamente legata alla scelta ufficializzata nei giorni scorsi dall’Ordine provinciale dei Consulenti del Lavoro di Lecco. “Uno degli obiettivi perseguiti dalla normativa è quello di fronteggiare le forme dell’abusivismo – Matteo Dell’Era - Come da prassi consolidata, l’Ordine destina le somme ottenute a titolo risarcitorio per organizzare convegni o incontri di aggiornamento professionale. Nel corso del 2021, l'Ordine si è costituito parte civile in un procedimento penale per esercizio abusivo della professione, ottenendo risarcimento. In questo particolare momento storico, il Consiglio ha deliberato all'unanimità di donare tale importo al Fondo Aiutiamoci nel lavoro, come gesto tangibile di vicinanza al proprio territorio e a tutti i cittadini lavoratori”.
Un dato di grande impatto è anche il numero di assemblee sindacali durante le quali i delegati di Cgil, Cisl e Uil hanno portato a conoscenza dei lavoratori la possibilità della donazione al Fondo di un’ora in busta paga: oltre 150 assemblee nel territorio provinciale. Un tema che ha incassato l’interesse e la condivisione di tanti dipendenti di aziende lecchesi.
Come detto, non solo associazioni, ma anche imprese. Diverse aziende locali hanno fatto da tramite alla donazione spontanea di un’ora in busta paga dei propri lavoratori, e altre ancora hanno provveduto a donazioni dirette. Chi ha perseguito entrambe le opportunità è, ad esempio, l’azienda Icma Srl SB di Mandello del Lario, presieduta da Silvia Buzzi. “Icma è sempre stata attenta ai bisogni sociali del territorio – sono le sue parole - Volentieri quindi abbiamo aderito al progetto Aiutiamoci nel Lavoro, che ci è stato presentato da Confindustria Lecco Sondrio e dalla nostra Rsu. Il progetto ci è sembrato meritevole: motivo per cui alcuni dipendenti hanno donato il corrispondente di un’ora di lavoro ed Icma un contributo come erogazione benefica. Come da tradizione, non rendiamo pubbliche queste donazioni, ma ben venga parlarne se serve a promuovere un’iniziativa di valore come è questa”.
Infine, merita una sottolineatura l’attenzione riservata al Fondo da parte della grande distribuzione. Il periodo natalizio era probabilmente il più indicato per sensibilizzare la clientela ed aggiungere una particolare coinvolgimento alla raccolta di risorse. Iperal, Esselunga, Conad e Bennet hanno scelto strade diverse per raggiungere l’obiettivo: chi ha stanziato erogazioni dirette, chi ha destinato percentuali fisse sulle vendite di determinati weekend, chi infine ha raddoppiato le donazioni ricevute in dote dai propri clienti.
“Ribadisco che sono solo alcuni degli esempi spendibili per una narrazione che è doveroso consegnare al territorio – conclude la presidente Nasazzi - Verrà anche il tempo dei consuntivi più specifici, ma oggi è importante ribadire che non c’è una forma migliore, né un identikit privilegiato per dare linfa al Fondo Aiutiamoci nel Lavoro: tutti possono contribuire e nessun cittadino in difficoltà deve sentirsi escluso”.
Prosegue, insomma, la possibilità di richiedere sostegno per chi (lavoratore autonomo o dipendente) ha perso il lavoro a partire da inizio pandemia. È possibile avanzare la richiesta in modalità online accedendo al sito della Fondazione comunitaria del Lecchese (www.https://www.fondazionelecco.org/aiutiamoci-nel-lavoro), oppure presso uno degli sportelli attivati, tra Camera di Commercio, sede di Alpl Cup Lecco, e le sedi sindacali Cgil, Cisl e Uil di Lecco e Merate.
Dal via alla raccolta fondi di settembre, il territorio ha dimostrato di sapersi prendere a cuore il tema fondante del Patto: il sostegno ai lavoratori lecchesi (autonomi e dipendenti) messi a dura prova, economicamente e socialmente, dall’esplodere e dal perdurare dell’emergenza sanitaria.
“Ci sembra opportuno che i media, i cittadini e gli imprenditori lecchesi possano essere resi edotti riguardo alcune prove di solidarietà territoriale scaturite in questi mesi – prosegue la presidente Nasazzi – senza per questo dimenticare il contributo altrettanto importante di tanti altri singoli cittadini, enti, associazioni e realtà imprenditoriali”.
“Il sistema messo in piedi con il Patto per il lavoro sta palesando tutti i suoi risvolti positivi – sono le parole del Prefetto di Lecco, Castrese De Rosa - vale a dire di una comunità che sa fare rete, essere proattiva e non intende rinunciare alla sua identità solidale. Il Fondo si implementa grazie alla partecipazione di un intero territorio che vuole essere protagonista silenzioso, senza proclami, partendo dal basso per sostenere chi è in difficoltà. È questa la risposta più autentica che rende Lecco davvero unica per essere un modello partecipativo che sta facendo scuola e che ci auguriamo faccia proselitismo”.
Una prima “narrazione” positiva è certamente legata alla scelta ufficializzata nei giorni scorsi dall’Ordine provinciale dei Consulenti del Lavoro di Lecco. “Uno degli obiettivi perseguiti dalla normativa è quello di fronteggiare le forme dell’abusivismo – Matteo Dell’Era - Come da prassi consolidata, l’Ordine destina le somme ottenute a titolo risarcitorio per organizzare convegni o incontri di aggiornamento professionale. Nel corso del 2021, l'Ordine si è costituito parte civile in un procedimento penale per esercizio abusivo della professione, ottenendo risarcimento. In questo particolare momento storico, il Consiglio ha deliberato all'unanimità di donare tale importo al Fondo Aiutiamoci nel lavoro, come gesto tangibile di vicinanza al proprio territorio e a tutti i cittadini lavoratori”.
Un dato di grande impatto è anche il numero di assemblee sindacali durante le quali i delegati di Cgil, Cisl e Uil hanno portato a conoscenza dei lavoratori la possibilità della donazione al Fondo di un’ora in busta paga: oltre 150 assemblee nel territorio provinciale. Un tema che ha incassato l’interesse e la condivisione di tanti dipendenti di aziende lecchesi.
Come detto, non solo associazioni, ma anche imprese. Diverse aziende locali hanno fatto da tramite alla donazione spontanea di un’ora in busta paga dei propri lavoratori, e altre ancora hanno provveduto a donazioni dirette. Chi ha perseguito entrambe le opportunità è, ad esempio, l’azienda Icma Srl SB di Mandello del Lario, presieduta da Silvia Buzzi. “Icma è sempre stata attenta ai bisogni sociali del territorio – sono le sue parole - Volentieri quindi abbiamo aderito al progetto Aiutiamoci nel Lavoro, che ci è stato presentato da Confindustria Lecco Sondrio e dalla nostra Rsu. Il progetto ci è sembrato meritevole: motivo per cui alcuni dipendenti hanno donato il corrispondente di un’ora di lavoro ed Icma un contributo come erogazione benefica. Come da tradizione, non rendiamo pubbliche queste donazioni, ma ben venga parlarne se serve a promuovere un’iniziativa di valore come è questa”.
Infine, merita una sottolineatura l’attenzione riservata al Fondo da parte della grande distribuzione. Il periodo natalizio era probabilmente il più indicato per sensibilizzare la clientela ed aggiungere una particolare coinvolgimento alla raccolta di risorse. Iperal, Esselunga, Conad e Bennet hanno scelto strade diverse per raggiungere l’obiettivo: chi ha stanziato erogazioni dirette, chi ha destinato percentuali fisse sulle vendite di determinati weekend, chi infine ha raddoppiato le donazioni ricevute in dote dai propri clienti.
“Ribadisco che sono solo alcuni degli esempi spendibili per una narrazione che è doveroso consegnare al territorio – conclude la presidente Nasazzi - Verrà anche il tempo dei consuntivi più specifici, ma oggi è importante ribadire che non c’è una forma migliore, né un identikit privilegiato per dare linfa al Fondo Aiutiamoci nel Lavoro: tutti possono contribuire e nessun cittadino in difficoltà deve sentirsi escluso”.
Prosegue, insomma, la possibilità di richiedere sostegno per chi (lavoratore autonomo o dipendente) ha perso il lavoro a partire da inizio pandemia. È possibile avanzare la richiesta in modalità online accedendo al sito della Fondazione comunitaria del Lecchese (www.https://www.fondazionelecco.org/aiutiamoci-nel-lavoro), oppure presso uno degli sportelli attivati, tra Camera di Commercio, sede di Alpl Cup Lecco, e le sedi sindacali Cgil, Cisl e Uil di Lecco e Merate.