Amarcord: gli incontri a Lecco e Valmadrera con Scalfaro
Qual è stato il personaggio politico più presente nel lecchese prima della nomina al Colle, anche se in tale veste non è più tornato? Come già scritto recentemente, l’unica visita ufficiale alla città di Lecco e al suo territorio di un presidente della Repubblica risale all’anno 2004, con Carlo Azeglio Ciampi.
Ai giovani di Valmadrera l’onorevole Scalfaro sottolineò che “Per debolezza di uomini era nata la dittatura; la dittatura nasce se gli uomini arretrano, si nascondono, pensano che la politica debbano farla altri; la democrazia vive, e deve vivere, se ciascuno si sente partecipe e paga di persona non stando alla finestra a giudicare e non facendo nulla, come fanno molti, compresi diversi cattolici: questo è un fatto negativo”.
Oscar Luigi Scalfaro, oltre ad altre conferenze a Valmadrera, anche con il giovane sindaco Antonio Rusconi, è stato nel lecchese nel 1986, quando era Ministro dell’Interno. In quella visita vi fu l’importante la trasmissione in diretta che ha tenuto negli studi TSL, in via Caduti Lecchesi a Fossoli, sul tema “Ordine democratico e coscienza civile”.
Il programma vedeva un ristretto gruppo di partecipanti al dibattito e registrò un alto indice di ascolto. Ospiti dello studio erano il senatore Golfari, l’onorevole Citterio, il sindaco Paolo Mauri, il prevosto mons. Ferruccio Dugnani, Zaira Spreafico della Nostra Famiglia, il direttore dell’Unione Industriali Susmel, il presidente dei Commercianti Crippa, il rappresentante degli Artigiani Icaro Taroni, Giuseppe Conti del Pds, l’assessore Giulio Boscagli con Gabriele Perossi, l’assessore provinciale a Como Augusto Spreafico, già sindaco di Molteno, e altri ancora. Il dibattito fu intenso e avvincente (con oltre due ore di trasmissione), dopo la relazione introduttiva di Scalfaro, che fissò in particolare la sua riflessione sui rapporti fra Libertà e Costituzione.
Terminato in serata l’impegno televisivo, l’allora Ministro dell’Interno lasciò gli studi TSL e, congedandosi dai presenti, ebbe modo di informare che nella notte sarebbe subito rientrato a Roma.
Vi sono però diversi trascorsi “lecchesi” da parte di Oscar Luigi Scalfaro, eletto nel maggio 1992. Scalfaro era stato più volte a Valmadrera per parlare agli studenti, ai giovani, in apposite conferenze sulla Costituzione. Una visita importante è stata quella del maggio 1989, quando venne invitato dal sindaco Mauro Panzeri per un incontro con i ragazzi nelle scuole. Intervenne nel salone del centro culturale Fatebenefratelli, dove venne accolto dal primo cittadino, dal senatore Cesare Golfari, dall’assessore Nicola Perego, dal consigliere regionale Francesca Rota e dal comandante della stazione dei Carabinieri maresciallo Salvatore Centamore.
Scalfaro a Valmadrera, con il sindaco Mauro Panzeri
Sulla Costituzione Scalfaro disse ancora: “Ognuno ricordi che questa Carta è costata lacrime e sangue a non finire; non è una frase solenne, oratoria: è realtà. Uomini l’hanno pagata duramente. I giovani guardando avanti, pensino che cosa è costata questa Costituzione, perché è importante quel denominatore umano che nasca dalla sofferenza; la sofferenza non ha volto, non ha colore, non ha partito, è la ricchezza ed il dolore dell’uomo”.
Scalfaro con il sindaco Antonio Rusconi e, a destra, intervistato a Valmadrera da TSL
Il programma vedeva un ristretto gruppo di partecipanti al dibattito e registrò un alto indice di ascolto. Ospiti dello studio erano il senatore Golfari, l’onorevole Citterio, il sindaco Paolo Mauri, il prevosto mons. Ferruccio Dugnani, Zaira Spreafico della Nostra Famiglia, il direttore dell’Unione Industriali Susmel, il presidente dei Commercianti Crippa, il rappresentante degli Artigiani Icaro Taroni, Giuseppe Conti del Pds, l’assessore Giulio Boscagli con Gabriele Perossi, l’assessore provinciale a Como Augusto Spreafico, già sindaco di Molteno, e altri ancora. Il dibattito fu intenso e avvincente (con oltre due ore di trasmissione), dopo la relazione introduttiva di Scalfaro, che fissò in particolare la sua riflessione sui rapporti fra Libertà e Costituzione.
Terminato in serata l’impegno televisivo, l’allora Ministro dell’Interno lasciò gli studi TSL e, congedandosi dai presenti, ebbe modo di informare che nella notte sarebbe subito rientrato a Roma.
A.B.