Lecco: il consiglio comunale contro il DDL sulla privatizzazione delle società pubbliche

Ha fatto molto discutere l’ordine del giorno presentato lunedì sera in consiglio comunale da Con la sinistra cambia Lecco. Un ordine del giorno che si indirizza al governo per chiedere chiarimenti rispetto al nuovo Disegno di legge sulla concorrenza legato al PNNR.
“L’articolo 6 di questo Ddl prevede che il governo possa decidere di mettere sul mercato alcune società pubbliche. Se passasse, gli enti locali perderebbero la loro priorità, con il rischio di smembrare intere filiere con gravi problemi” ha spiegato Alberto Anghileri, facendo l’esempio di Linee Lecco: “Se fosse messa sul mercato non avremmo problemi a trovare chi gestisce i posteggi ma saremmo senza gestore del trasporto pubblico. Chiediamo che l’articolo 6 venga stralciato e che il governo apra un tavolo con gli enti locali. Tutto questo va nella logica di privatizzare i servizi che rendono, lasciando al pubblico i debiti. Noi crediamo invece che beni essenziali come i trasporti, l’energia e i rifiuti e debbano rimanere pubblici”.
Aspro lo scontro tra le forze di maggioranza, che hanno approvato l’ordine del giorno e l’opposizione che ha votato in blocco contro. “Io voterò contro questo ordine del giorno - ha subito chiarito Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - perché il governo siete voi e l’articolo 6 non è l’emanazione di un dispetto al Comune di Lecco, ma è rivolto alle centinaia di aziende pubbliche mal gestite, con nessuna possibilità di recupero nonostante le occasioni che erano state date negli anni scorsi. Lecco è virtuosa ma non possiamo giustificare lo status quo”.
Di diverso avviso Pietro Regazzoni del Partito democratico: “Noi voteremo a favore perché in questo momento non si capisce se la legge si rivolge solo alle aziende pubbliche non virtuose o a tutte, ci sono tantissimi lacune. È vero che i servizi pubblici non sono soddisfacenti in Italia ma questa legge non interviene nel merito, basta pensare a quello che è stato fatto con le concessioni balneari. Dove stiamo andando? Non c’è una visione ma quello che importa è difendere le rendite di posizioni diverse. Per questo vogliamo dialogo e discussione nel merito”.
Nettamente contraria a questa ipotesi Forza Italia: “Ci sono livelli istituzionali e ove il livello statale legifera, dobbiamo riallacciarci ad un principio di realtà - ha sostenuto Emilio Minuzzo - Dobbiamo aspettare l’evoluzione della normativa e farlo con coerenza. Chiediamo trasparenza quando il Comune di Lecco non ne ha offerta nessuna sulla questione del nuovo municipio”.  
A favore invece Fattore Lecco, che come ha spiegato Matteo Ripamonti ha ritenuto “vada salvaguardata la concorrenza ma anche le gestioni positive corrette laddove ci sono”.
“Non stiamo facendo prediche ma mandiamo un messaggio per tutelare il territorio e il percorso fin qui svolto negli anni - ha concluso Alessio Dossi - È importante la governance pubblica in alcuni settori e in alcuni processi, pensiamo a quello dei rifiuti. È chiaro che il provvedimento è nazionale, però il ruolo del consiglio comunale può essere quello di ribadire che da noi le cose vanno in una certa maniera”.
M.V.
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