Mandello, sci: bronzo ai campionati mondiali paralimpici per Federico Pelizzari. Ora lo attendono i Giochi Invernali di Pechino

Buona la prima per Federico Pelizzari: sulle nevi di Lillehammer - che ancora richiamano alla mente gli ori conquistati da Manuela Di Centa e Debora Compagnoni ai Giochi Olimpici Invernali del lontano 1994 – il giovane mandellese, cresciuto nel vivaio dello Sci Club Lecco, attualmente tesserato per la Polisportiva Disabili Valcamonica, al debutto ai Campionati del Mondo ha strappato una medaglia nella combinata, sfiorando poi il podio anche nel gigante.
Le premesse del resto c'erano tutte. Già al primo giorno, in discesa, un ottavo posto lasciava ben sperare per il proseguo delle gare. E così è stato, pur dopo un super G finito anzitempo (con una apprezzata prodezza nel mantenersi in piedi, evitando quella che avrebbe potuto essere una rovinosa caduta).

"Siamo molto contenti per queste due medaglie – le parole del Responsabile Tecnico della Nazionale Davide Gros, commentando sia il bronzo nella combinata (SuperG e Slalom) di Pelizzari nella categoria standing sia l'oro conquistato nella stessa giornata da Renè De Silvestro nella categoria sitting - Federico ha tenuto un po', ritengo abbia sciato al 75% delle sue possibilità perché aveva paura di cadere o di inforcare, ma ci sta come ragionamento. Ha rischiato di farsi passare dall'americano Walsh ma alla fine l'ha salvata. Sono convinto possa fare ancora meglio ma è giusto andare per step e capire qual è il suo limite".

Parla di “strategia” il diretto interessato, dicendosi “abbastanza contento per il terzo posto, inaspettato in una disciplina che non è nelle mie corde preferendo le tecniche e dunque slalom e gigante”. Proprio in quest'ultima specialità è arrivata la medaglia di cartone. “Sono rammaricato per gli undici centesimi dal bronzo” aggiunge Federico, classe 2000, amante della montagna a tutto tondo, tanto da dedicarsi anche – nel tempo libero - allo sci alpinismo e all'arrampicata.

L'incontro con la neve a sei anni, poi le prime gare. La notte di San Silvestro del 2013 a Bormio perde tre dita della mano destra per l'esplosione di un petardo. Torna in pista. A 18 anni la decisione di smettere, per poi riprendere però la primavera scorsa, dopo i contatti con la Fisip (la Federazione sport invernali paralimpici) che già lo aveva convocato per alcune gare. “In questo periodo mi sto concentrato completamente sullo sci. Sono sempre in movimento”. Il prossimo impegno, tra l'altro, per qualcuno rappresenta il sogno di una vita: a marzo lo attendono i Giochi Paralimpici Invernali. “Prima ci saranno le gare di Coppa Europa, come allenamento. A Pechino punto alla medaglia in tutte le discipline” sottolinea, in barba a modestia e scaramanzia, dimostrando di avere le idee ben chiare e di voler lasciare ad altri la massima “l'importante è partecipare”.
A.M.
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