In viaggio a tempo indeterminato/214: i segreti delle olive

Sinceramente non avevo mai pensato che delle olive potessero essere interessanti.
Questo perché non ero mai stata in un frantoio su un'isola greca.
Poi siamo arrivati a Zante e seguendo il profumo delle olive spremute ho scoperto una storia antica e affascinante.

Ma partiamo dall'inizio.
Zante o Zakynthos, io la conoscevo già grazie alla mia maestra delle elementari.
La maestra Anna, capello biondo sempre perfetto, tailleur e scarpe con il tacco, era appassionata di poesie e ce le faceva studiare sempre a memoria.
È colpa, o merito suo, se ogni tanto mi vengono in mente versi come "La donzelletta vien dalla campagna", "Ei fu siccome immobile" o "La nebbia agli irti colli", anche se devo ammettere che per quest'ultima la colpa è anche di Fiorello!
Comunque, alla maestra Anna piaceva particolarmente Ugo Foscolo e così a dieci anni circa ho scoperto di questa isola Zacinto.
"Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere..."
Un bel po' di anni dopo, eccomi sbarcare su quelle sacre sponde dove il povero Foscolo non poté mai tornare.

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Le aspettative, quindi, mentre il traghetto attraccava al porto di Zakynthos, erano piuttosto alte.
Come potrebbe essere altrimenti quando cresci pensando a quell'isola come il luogo dove è nata Venere?
E devo ammettere che Foscolo non aveva tutti i torti ad essere triste per l'impossibilità di tornare in questo luogo.
Dopo qualche giorno sull'isola, quello che mi ha colpito di più è la sua capacità di sorprenderti inaspettatamente.
E questo vale sia per i paesaggi che per i profumi
Mi è capitato più di una volta di non capire lo spettacolo che avessi davanti fino all'ultimo passo.
Come se la natura a Zante, avesse deciso di nascondere le sue meraviglie al meglio che potesse.
In modo che solo i temerari o gli avventurieri potessero scoprirle e assaporarle.

È successo sulla famosa spiaggia del relitto, dove una nave di contrabbandieri di sigarette si è arenata nel tentativo di fuggire dalla guardia costiera greca.
Ti devi sporgere un po' per vedere il relitto dall'alto, circondato da altissime scogliere bianche.
E quasi ti gira la testa mentre fissi l'azzurro intenso del mare che è laggiù così lontano ma allo stesso tempo così vicino da sentirne la forza e il profumo.
Ma quello stupore improvviso l'ho provato anche entrando in un frantoio.
Nonostante la mascherina, un intenso profumo di olio e di olive mi ha avvolto.
Non credo di aver mai sentito un profumo tanto intenso, familiare e dolce allo stesso tempo.
In un istante in bocca avevo il sapore di un insalata di pomodoro d'estate al mare, di un piatto di pasta condito con un po' d'olio quando dimentichi di fare la spesa, di una bruschetta con un po' d'aglio strofinato sopra.
Credo fermamente che l'olio d'oliva scorra dentro di noi che viviamo in questa parte del mondo.
È l'oro verde, quel tesoro prezioso di cui ci rendiamo conto solo quando andiamo in Paesi lontani e un litro d'olio ha lo stesso prezzo dell'oro al kg.

Per gli abitanti di Zante, l'olio è una cosa seria.
Sull'isola ci sono più di due milioni di ulivi, alcuni dei quali hanno più di 2000 anni.
La stagione va da Ottobre a Febbraio.
Le olive vengono raccolte con il metodo tradizionale, cioè mettendo delle reti sotto gli alberi e scuotendoli con dei lunghi bastoni di legno.
Una volta messe dentro grossi sacchi, le olive vengono portate al frantoio  e rimangono nelle presse per circa 30 minuti.
Si ottiene così il pregiatissimo olio di prima spremitura.
Il sapore è fruttato e ogni goccia sembra racchiudere l'essenza di questa isola: si sentono la dolcezza del sole, l'intensità del mare e la bellezza di un paesaggio che inaspettatamente ti emoziona.
E poi, ragazzi, ma quanto è buono questo olio!!!
Angela (e Paolo)
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