Lecco, fissata una nuova data per la fine dei lavori della Casa della Carità: il punto
La data dell'apertura è ancora incerta, ma nell'arco di un mese la situazione dovrebbe definitivamente sbloccarsi: è stato fissato al prossimo 15 febbraio, infatti, il termine dei lavori per la Casa della Carità in via San Nicolò a Lecco, il cui cantiere è stato avviato a inizio 2019 grazie a un accordo tra la Parrocchia e la Caritas Ambrosiana per la ristrutturazione del Centro di Comunità nell'area ex Faini.
Luciano Gualzetti
Monsignor Maurizio Rolla e Monsignor Davide Milani
A fare il punto della situazione è stato nella serata di ieri il direttore dell'organismo diocesano Luciano Gualzetti, intervenuto al Cinema Nuovo Aquilone insieme al Prevosto don Davide Milani e al Vicario episcopale Monsignor Maurizio Rolla, in una sala gremita di volontari già attivi nell'ambito: l'obiettivo dell'incontro era quello di chiarire le questioni principali relative ai lavori in corso per la realizzazione della nuova struttura in centro città, "che avrebbe dovuto essere aperta già da tempo e invece è ancora chiusa, per grande dispiacere di tutti".Ottenuto il permesso di costruire nel marzo 2018, il cronoprogramma prevedeva infatti la conclusione degli interventi nel settembre 2020: l'avvento della pandemia ha però scombussolato tutti i piani, costringendo le parti in causa a fissare una nuova scadenza al 31 luglio 2021; scadenza che, evidentemente, non è stata rispettata, per una serie di motivi legati anche all'emergenza Covid, dai ritardi nella consegna dei materiali all'aumento dei costi delle materie prime.
"Per evitare un contenzioso con l'impresa, nelle scorse settimane abbiamo trovato un accordo per l'ultima scadenza, fissandola al prossimo 15 febbraio" ha spiegato Luciano Gualzetti. "Ad ogni modo, se anche i principali interventi strutturali si concludessero per quella data, il momento dell'effettiva apertura resterebbe incerto: molte lavorazioni sono ancora ferme, gli arredi sono da sistemare, e anche sugli esterni rimane molto da fare, a partire dal parcheggio, dallo scivolo di accesso e dai marciapiedi con gli oneri di urbanizzazione; dopodichè si dovranno attendere tutti i permessi necessari e i certificati di agibilità".
Due immagini degli interni della struttura
Frutto di un'idea maturata oltre dieci anni fa, la Casa della Carità sarà la concreta realizzazione di un progetto insieme architettonico e sociale, nell'ottica di un ripensamento dei servizi esistenti in sinergia con i numerosi volontari formati proprio per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei più bisognosi, pronti ad "animare", non appena sarà possibile, una struttura "che intende essere il segno tangibile della dimensione caritativa della Pastorale".Nella nuova Casa, moderna e adeguata ai tempi, saranno offerti alcuni servizi già presenti nella Parrocchia di San Nicolò - il Centro di Ascolto Decanale, la Mensa dei Poveri, che passerà da 35 a 80 posti, le docce, il Guardaroba e il Rifugio notturno con 40 letti - ai quali se ne aggiungeranno poi di nuovi: un Emporio della Solidarietà, uno studio medico, un deposito bagagli, una lavanderia e un Centro diurno, ma anche due saloni per attività di animazione e formazione, nonchè alcuni appartamenti per l'ospitalità di famiglie, gruppi in visita in città e giovani.
La cucina, l'unico locale già arredato
"Non sarà un condominio ma una vera Casa dove sentirsi accolti, un luogo di relazioni in grado di mettere al centro la persona e le sue esigenze" ha precisato ancora il direttore della Caritas Ambrosiana, con l'auspicio che l'ultima scadenza possa essere davvero rispettata. "Andremo a toccare il bisogno della gente, a intervenire sulle necessità" gli ha fatto eco Monsignor Maurizio Rolla, con l'invito ai volontari presenti "a non scoraggiarsi". "È bello vedervi qui in tanti" ha infine aggiunto, a tal proposito, don Davide Milani, rivolgendosi proprio alla platea per ribadire la convinzione che "per servire l'altro occorrono persone che praticano la carità, che danno anima a progetti importanti come questo che vedono la nostra Comunità Pastorale direttamente coinvolta".
B.P.