Il Bione rischia di essere una 'polveriera viabilistica': occorre programmare e decentrare

Corrado Valsecchi
La zona del Bione presto potrebbe diventare una polveriera viabilistica e non vedo, oggi, la giusta programmazione e un coordinamento tra i diversi attori istituzionali (Anas, comune di Lecco, comuni limitrofi, provincia, elisoccorso, Silea/Econord, vigili del fuoco, etc..) che possano concertare e condividere un percorso che limiti il più possibile gli inevitabili disagi.
Il nuovo ponte che da Pescate entrerà in Lecco, la ripresa dei lavori per la Lecco /Bergamo, i lavori che dovranno essere prodotti al centro sportivo del Bione, quelli sulla foce del torrente, la nuova ciclopedonale, la nuova caserma dei vigili del fuoco, ect...; tutti elementi che ci consentono di dire, ora per allora, che il rischio vero è che la zona del Bione diventi un inferno, un autentico girone dantesco dal quale sarà difficile districarsi a meno che si programmino saggiamente i diversi tempi di attuazione delle opere e si ricorra, anche in fase temporanea, ad un intelligente decentramento sul territorio adiacente alla città di servizi e funzioni (elisoccorso e piattaforma ecologica in primis).
È stata votata una mozione all'unanimità in consiglio comunale, voluta da Appello per Lecco, poche settimane fa sul decentramento dei servizi e sulla collaborazione istituzionale tra Comuni.
Ci aspettiamo che il Sindaco individui un soggetto della Giunta e/o del consiglio comunale, se non lo vuole fare direttamente lui, che abbia la delega per discutere con i Sindaci del territorio sul decentramento dei servizi per non farci trovare impreparati una volta che i lavori partiranno e investiranno una zona strategica e vitale per gli accessi viabilistici della città.
Prevenire è meglio che curare, dobbiamo muoverci subito e trovare punti di caduta con i Sindaci del territorio per far sì che il Bione, interessato ai lavori, non diventi un inferno per noi e per loro.
Corrado Valsecchi - Appello per Lecco
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