Concordo con Trezzi ma...
Ho appena letto l'articolo di Paolo Trezzi “La fabbrica del panico e l'Asst” e non posso non concordare con molte delle domande che lui pone in tema di strutture e di politiche sanitarie soprattutto Anticovid.
Il motivo base condivisibile è che non si può rischiare di consentire di mascherare le mancanze e le inefficienze del sistema sanitario, spesso strutturali e determinate nel tempo, attribuendo i motivi dell'attuale complicata situazione pandemica alle sole “inadempienze” dei No Vax.
Ma c'è un altro rischio che occorre, immagino non solo a mio avviso, assolutamente evitare per chi ha a cuore le sorti dell'intera Collettività ed è quello che, anche in ragione delle giuste critiche alle disfunzioni dei vari livelli del sistema, si legittimino alcuni comportamenti ego-logici (la logica del primato dell'ego) dei cosiddetti No Vax o simili.
Logiche e comportamenti che sicuramente hanno non solo contribuito a favorire una maggior circolazione del virus ma soprattutto una sua persistente maggior gravità patologica. Oltre ad aver seminato, quasi sempre con teorie non scientifiche, insicurezze e quindi pur altrettanto ingiustificato “panico” attraverso i media e alcuni partiti compiacenti oltre che strumentali con i loro bizantinismi argomentativi.
In passato mi ero già espresso circa il primato dell'interesse collettivo su quello individuale quando è in gioco il valore fondamentale della Vita e su come le sacrosante esigenze di coltivare libere opinioni e la difesa dei diritti individuali dovessero contemperare quelle dei rispettivi doveri verso gli altri.
Ora sento parlare di persone non vaccinate che, non volendo neppure farsi curare, addirittura minacciano infermieri e dottori prendendoli a male parole.
Mi chiedo se certe pur discutibili considerazioni, che serpeggiano in sempre più tanti che si indignano per questi comportamenti, non comincino a fondarsi su una semplice presa d'atto : se pervicacemente non si vuole essere vaccinati o curati è altrettanto ovvio che altre patologie gravi non debbano essere sacrificate sottraendo loro preziosi posti letto e simili.
Di conseguenza, rispettando questi semplici presupposti, s'imporrebbe a detta di molti un preciso contingentamento dei posti dedicati, mettendo di fronte i No Vax alle conseguenze delle loro autonome e reiterate scelte.
Sin da piccoli infatti ci insegnavano giustamente che le conseguenze dell'esercizio delle proprie libere scelte, oltre che non ricadere negativamente sugli altri, dovessero essere coerentemente sostenute da chi le rivendicava.
Come concordo con Trezzi sugli effetti negativi di certa “comunicazione” che ha erroneamente alimentato di fatto la convinzione di essere immuni in coloro che si sono a vari gradi vaccinati.
Ciononostante non comprendo le posizioni di chi giustamente critica le inadeguatezze e dice di operare per un “sistema” migliore (compreso quello sanitario), come del resto cerco nel mio piccolo di fare anch'io, ma fornisce più o meno volontariamente il fianco ad uno dei germi peggiori che lo contraddistingue: l'individualismo al di sopra di tutto ed un perlomeno opinabile concetto di libertà personale.
Ecco perché, oltre ad augurarmi di vedere le risposte a Trezzi da parte dei responsabili da lui chiamati in causa, mi augurerei pure di valutare costruttive risposte alla mie pur certo opinabili considerazioni.
Ringraziando
Il motivo base condivisibile è che non si può rischiare di consentire di mascherare le mancanze e le inefficienze del sistema sanitario, spesso strutturali e determinate nel tempo, attribuendo i motivi dell'attuale complicata situazione pandemica alle sole “inadempienze” dei No Vax.
Ma c'è un altro rischio che occorre, immagino non solo a mio avviso, assolutamente evitare per chi ha a cuore le sorti dell'intera Collettività ed è quello che, anche in ragione delle giuste critiche alle disfunzioni dei vari livelli del sistema, si legittimino alcuni comportamenti ego-logici (la logica del primato dell'ego) dei cosiddetti No Vax o simili.
Logiche e comportamenti che sicuramente hanno non solo contribuito a favorire una maggior circolazione del virus ma soprattutto una sua persistente maggior gravità patologica. Oltre ad aver seminato, quasi sempre con teorie non scientifiche, insicurezze e quindi pur altrettanto ingiustificato “panico” attraverso i media e alcuni partiti compiacenti oltre che strumentali con i loro bizantinismi argomentativi.
In passato mi ero già espresso circa il primato dell'interesse collettivo su quello individuale quando è in gioco il valore fondamentale della Vita e su come le sacrosante esigenze di coltivare libere opinioni e la difesa dei diritti individuali dovessero contemperare quelle dei rispettivi doveri verso gli altri.
Ora sento parlare di persone non vaccinate che, non volendo neppure farsi curare, addirittura minacciano infermieri e dottori prendendoli a male parole.
Mi chiedo se certe pur discutibili considerazioni, che serpeggiano in sempre più tanti che si indignano per questi comportamenti, non comincino a fondarsi su una semplice presa d'atto : se pervicacemente non si vuole essere vaccinati o curati è altrettanto ovvio che altre patologie gravi non debbano essere sacrificate sottraendo loro preziosi posti letto e simili.
Di conseguenza, rispettando questi semplici presupposti, s'imporrebbe a detta di molti un preciso contingentamento dei posti dedicati, mettendo di fronte i No Vax alle conseguenze delle loro autonome e reiterate scelte.
Sin da piccoli infatti ci insegnavano giustamente che le conseguenze dell'esercizio delle proprie libere scelte, oltre che non ricadere negativamente sugli altri, dovessero essere coerentemente sostenute da chi le rivendicava.
Come concordo con Trezzi sugli effetti negativi di certa “comunicazione” che ha erroneamente alimentato di fatto la convinzione di essere immuni in coloro che si sono a vari gradi vaccinati.
Ciononostante non comprendo le posizioni di chi giustamente critica le inadeguatezze e dice di operare per un “sistema” migliore (compreso quello sanitario), come del resto cerco nel mio piccolo di fare anch'io, ma fornisce più o meno volontariamente il fianco ad uno dei germi peggiori che lo contraddistingue: l'individualismo al di sopra di tutto ed un perlomeno opinabile concetto di libertà personale.
Ecco perché, oltre ad augurarmi di vedere le risposte a Trezzi da parte dei responsabili da lui chiamati in causa, mi augurerei pure di valutare costruttive risposte alla mie pur certo opinabili considerazioni.
Ringraziando
Germano Bosisio