Lecco: messa in San Nicolò per Giuliano Amigoni, il 13
Giuliano Amigoni
Giuliano, impegnato negli anni giovanili presso l’oratorio San Luigi di Lecco basilica, nominato cooperatore nel 1957, poi presidente GIAC, dirigente di Gioventù Studentesca e della FUCI, con Costantino Mangioni, e, quindi, nei laureati cattolici con Sergio Spini. Nel 1975 è stato il primo degli eletti in consiglio comunale nella lista della Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa. In tale ruolo fu chiamato a presiedere la prima assise civica che nominò sindaco Rodolfo Tirinzoni. Nella nuova giunta, Amigoni fu chiamato all’incarico di assessore ai servizi sociali: identico ruolo ricoprì poi presso l’Amministrazione Provinciale di Como, nella sede di villa Saporiti.
Nella sua attività professionale di architetto, con numerosi interventi di iniziative pubbliche e private, c’è da evidenziare il progetto della nuova chiesa del Santo Spirito in località Caserta di Valmadrera.
Amigoni si è distinto anche in campo culturale ed educativo, tra i protagonisti della cooperativa Nuova Scuola, legata all’esperienza di C.L., con la “Pietro Scola” e la “Massimiliano Kolbe” a Rancio di Lecco e con il “Molinatto” di Oggiono.
Diplomato in pianoforte al conservatorio Verdi di Milano, Amigoni si è anche distinto in tale settore. C’è da ricordare il ruolo di direttore dell’orchestra Leuci, che comprendeva lo xilofonista Franco Vizzini. Il complesso fu alla ribalta della “Barchetta d’argento” torneo dilettantistico a squadre, con giovani attori e cantanti che portava sul palco del Teatro del Sagrato squadre dei quartieri della città e dei Comuni del territorio intorno a Lecco, da Mandello a Cantù. Erano gli anni 1959/1960.
In suo ricordo i familiari hanno costituito il fondo Giuliano Amigoni, presso la Fondazione Comunitaria del lecchese.
La Messa di giovedì sera in basilica sarà concelebrata, fra gli altri, dal parroco di Malgrate, don Andrea Lotterio, e da don Ottavio Villa, parroco di Maggianico in Lecco; sarà accompagnata dal Coro di C.L. diretto da Martino Astolfi.