PAROLE CHE PARLANO/46
Scuola e ozio
Cominciamo subito col dire che la scuola ha a che fare con l'ozio. Mi rendo conto che si tratti di un'affermazione sconcertante, quasi incredibile, però vale la pena analizzarla, precisando subito che la parola ozio deriva dal latino otium, a sua volta, probabilmente, da autium e quindi dal verbo aveo, col significato di stare bene. Quasi certamente ci verranno in mente i momenti trascorsi in estate sulla spiaggia a prendere il sole senza pensiero alcuno oppure il tempo passato sdraiati in poltrona a osservare ipnotizzati le fiamme cangianti di un camino acceso. Tuttavia, per i latini, l'ozio era qualcosa di molto diverso dal dolce far niente: era un momento estremamente importante riservato solo a coloro che ne avevano le possibilità economiche. Durante i momenti di ozio ci si poteva, infatti, dedicare alla lettura, all'arte, alla filosofia, si poteva discutere e ragionare tra intellettuali, allontanandosi così dal negozio (negazione dell'ozio), tempo in cui si gestivano affari e attività economiche.
Ma la scuola? Il termine deriva dal latino schola, a sua volta dal greco scholè, che ci riconduce incredibilmente proprio all'ozio e al riposo!
Questa definizione solleverebbe sicuramente una rivolta se un insegnante la usasse tra i banchi dove gli studenti sudano le famigerate sette camicie per raggiungere almeno un sufficiente grado di apprendimento! Eppure la scholè fra i Greci era proprio il momento in cui abbandonare le fatiche del quotidiano e lasciarsi andare al riposo, quello fisico, affrontando invece studio e riflessioni.
Quindi la scholè non era un luogo, ma un modo di gestire il proprio tempo, dedicandolo alla parte più nobile del nostro corpo: la mente. Ovviamente, solo i privilegiati, i benestanti, chi non era schiavo o non faticava a portare il cibo a casa, poteva accostarsi all'ozio e alla scuola.
Si ritiene che il termine scuola, nell'accezione moderna di luogo fisico in cui recarsi per nutrire la mente, nasca con Carlo Magno e con la sua schola palatina di Aquisgrana, una delle prime scuole pubbliche al mondo.
Quindi oggi la scuola è prevalentemente un luogo, quello dell'otium a cui, per fortuna, possono accedere tutti indistintamente, anche se non è così dappertutto in questo nostro complicato e spesso ingiusto pianeta.
Rubrica a cura di Dino Ticli