In viaggio a tempo indeterminato/192: benvenuto, Biagio

"Certe notti la macchina è calda
dove ti porta lo decide lei
Io mi prenderò il mio posto
E tu seduta lì al mio fianco
Mi dirai destinazione paradiso
Ma questo è l'ombelico del mondo
e noi stiamo già ballando!
"

Erano queste le canzoni che suonavano alla radio e rimbalzavano tra le sdraio e gli ombrelloni nell'estate del '95.
Ci si emozionava con la voce di Grignani, si ballava con Jovanotti e si sventolavano accendini sulle note di Ligabue.
Un anno che non ricordo particolarmente anche perché avevo 11 anni, indossavo due occhiali tondi e avevo appena finito le elementari.
Quell'anno però è nato Biagio, il nostro nuovo compagno di viaggio.
È questa la grande novità della nostra estate del 2021.
Abbiamo acquistato un furgoncino  minuscolo, vecchiotto e di un colore che non passa di certo inosservato.
L'abbiamo chiamato Biagio, perché va adagio ed è anche un Piaggio.
Il nome ci è sembrato perfetto, non solo per la rima.


La decisione di tornare in Italia l'avevamo presa in fretta, spinti da una notizia inaspettata.
Poi però tutti i pezzi si erano incastrati perfettamente.
La vendita di Carmencita, l'acquisto dei biglietti aerei, l'incontro non programmato con persone che avevano avuto un ruolo fondamentale per noi l'anno precedente.
E poi la scelta di prendere un mezzo per continuare la nostra vita in viaggio.
Un po' per caso ci eravamo imbattuti nell'immagine di un mini-minivan e ce ne eravamo subito innamorati.
Ci sembrava la soluzione perfetta, una naturale evoluzione dopo la macchina.
Una sorta di furgone in miniatura, lo spazio necessario per un letto, un divano e una cucina.
Ce l'avevamo fatta a vivere un anno in una macchina, prendere un minivan sarebbe stato l'equivalente di passare da un monolocale a un bilocale.
Abbiamo fatto varie ricerche, individuato il modello e poi deciso seguendo il nostro cuore.
Ed ecco che è arrivato Biagio e appena lo abbiamo visto ci siamo messi a sorridere.
Era fatta, ci aveva conquistato.


Non è bello Biagio, ma è talmente assurdo da fare scattare un sorriso immediato.
Noi a bordo sembriamo dei giganti.
Non piace a tutti, anzi, a quanto pare in molti lo considerano assolutamente sbagliato per viaggiare, brutto, un catorcio.
E noi degli sprovveduti perché l'abbiamo scelto.
La realtà è che per la nostra avventura lui è perfetto e non potevamo trovare un mezzo che ci rappresentasse meglio.
Improbabile come due impiegati che dal nulla decidono di viaggiare e girare per il mondo.
Colorato e allegro come chi guarda la realtà con gli occhi di un bambino.
Piccolo e leggero come i nostri passi alla scoperta di nuove culture.
Lento perché è così che si possono apprezzare le meraviglie di questa Terra e andare oltre la facciata.
Scomodo come le vere avventure, quelle che ti affaticano e mettono alla prova ma proprio per quello non scorderai mai.



Noi ora stiamo lavorando per sistemare Biagio, per farlo diventare la nostra nuova tenda su ruote.
E appena sarà pronto partiremo verso est, alla scoperta di un Europa geograficamente vicina ma culturalmente lontana e affascinante.
La strada sarà lunga, lenta e tortuosa ma come diceva un'altra canzone uscita sempre nel 1995...
"E tutte le strade che dobbiamo percorrere sono tortuose
E tutte le luci che ci guidano sono accecanti
Ci sono tante cose che mi
Piacerebbe dirti
Ma non so come
Forse perché
Sarai colei che mi salverà
E dopotutto
Tu sei il mio muro delle meraviglie
"
(Traduzione di "Wonderwall" -Oasis)
Angela e Paolo
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