In viaggio a tempo indeterminato/169: tutta colpa del ping pong

60.000 palline da ping pong.
E’ il numero di palline che ci stanno all’interno della nostra macchina, sfera più sfera meno.
Tantissime, troppe, un’infinità.
No, non ci siamo messi a saccheggiare un oratorio e a trasformare Carmencita in una di quelle piscine per bambini piene di palline.
Ma questo solo perché trovare un tavolo da ping pong in mezzo al deserto messicano non è un’impresa semplice.
La casa automobilistica che produce la nostra auto, però, ha deciso di usare le palline bianche come unità di misura.
Scelta bizzarra ma divertente.
E così finalmente sappiamo in quanto spazio viviamo da quasi sei mesi: 60.000 palline da ping pong.
E noi che pensavamo che la macchina fosse piccola!
Dove ci stanno in 60 mila, vuoi che non ci si stia in due?!?
Ed ecco che lo spazio interno della nostra macchina ha assunto improvvisamente un valore diverso.
Ok, devo essere sincera, quando ho letto delle palline per un attimo ho sofferto di un attacco di claustrofobia.
L’istante dopo però mi è sorta spontanea una domanda: a quanti metri cubi corrispondo tutte quelle palline?
Dopo vari calcoli, passando per unità di misura come pollici cubi e piedi cubi (ah gli americani!) finalmente sono giunta a una conclusione.
Lo spazio dentro la Carmencita misura poco meno di 2 metri cubi.
Pochissimi!! Soprattutto se si pensa che per noi non è solo una macchina, ma che ci dormiamo, mangiamo e che ci abbiamo persino costruito un divano.

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La nostra casa su ruote, insomma, sembra grande abbastanza per contenere tutto quello che ci serve e che forse siamo riusciti a far stare proprio perché inconsciamente usavamo le palline da ping pong come unità di misura.
Se avessimo usato i tradizionali metri cubi, probabilmente non avremmo nemmeno portato avanti il progetto di “camperizzarla” e quel numerino due ci avrebbe scoraggiato.
Ma far stare una mensola, un letto, una cucina con tanto di bombola del gas e pentole, una dispensa di cibo e persino un frigorifero nello spazio dove stanno 60.000 palline non sembra un’impresa così epica.
In generale, quindi, non soffriamo di problemi di dimensioni.
Ma ci sono dei momenti in cui improvvisamente la macchina ci sembra piccolissima e neanche pensare alla valanga di palline bianche aiuta.
In realtà, in quegli istanti, persino il deserto sconfinato della Baja California non sembra essere sufficiente.
Sono i momenti in cui litighiamo.



Litigare, che brutta parola. Diciamo più che altro che discutiamo, spesso, più volte al giorno, generalmente per cose talmente insignificanti che ci dimentichiamo prima ancora di aver fatto pace.
E’ piuttosto normale dato che passiamo insieme 24 ore su 24 e condividiamo praticamente tutto.
Dai momenti di risate fino alle lacrime a quelli di stanchezza e nervosismo.
“Hai usato troppa acqua!”
“Sto parlando da sola?!?”
“Ti sei svegliata male stamattina?”
“Non puoi cantare sono solo le 8:00!!”
Normale amministrazione nella nostra coppia da ormai più di tre anni.
Negli ultimi sei mesi, però, il nostro rapporto ha risentito del cambio di tipologia di viaggio.
Prima, quando giravamo zaino in spalla, usando solo mezzi pubblici e dormendo negli ostelli, era un’altra storia.
Discutere animatamente diventa complicato quando ti trovi a stare in piedi in uno spazio stracolmo di gente, con centinaia di occhi che ti fissano perché hai indosso uno zaino e hai dei tratti somatici diversi.
E così lasciavamo correre molto di più o magari posticipavamo fino al momento in cui saremmo finalmente scesi da quell’autobus o quel treno. A quel punto, però, generalmente eravamo talmente sfiniti dal viaggio da buttarci ognuno sul suo lettino d’ostello e crollare dal sonno senza aver avuto la forza di discutere.
Con la macchina è cambiato tutto. Siamo seduti uno accanto all’altro per la maggior parte del tempo e siamo praticamente sempre da soli. Nessun occhio puntato e un abitacolo piuttosto insonorizzato, ci permettono di discutere più facilmente di prima.

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In quei momenti lì, rimpiangiamo la possibilità di andare in un’altra stanza, di avere ognuno il suo spazio, di non vederci per ore.
Ci manca lo spazio e, anche se potremmo aprire le portiere e andare ognuno per la sua strada, il pensiero che poi comunque dovremo dormire in quei 2 metri cubi fa sembrare Carmencita ancora più piccola.
Detta così, sembra che la nostra nuova vita in macchina sia una tortura e un continuo discutere.
Ma la realtà è che ci sono molti vantaggi in questa situazione.
Prima di tutto, non avendo vie di scampo, tutti i problemi o li risolviamo o li risolviamo.
E poi, anche fare pace diventa più divertente in mezzo a tutte quelle palline!
Angela e Paolo
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