In viaggio a tempo indeterminato/164: a volte basta cambiare prospettiva
Questa mattina osservavo i pellicani dalla spiaggia.
Li vedevo volare eleganti a pelo dell'acqua con la pancia a sfiorare le onde
"Chissà che vista deve esserci da lì" ho detto a Paolo.
È un pensiero che faccio ogni volta che osservo un uccello volare, che sia un pellicano, un airone, un gabbiano o un piccione.
Hanno una grande fortuna questi animali. Gli basta spiegare le ali per vedere il mondo da una prospettiva diversa.
Noi uomini abbiamo bisogno di potenti mezzi, carburante, tecnologie...mentre a loro basta un battito d'ali.
Mi ha sempre affascinato molto l'idea che gli abitanti di questo pianeta lo vedano tutti da prospettive completamente diverse.
Ci siamo noi che lo vediamo ad altezza un metro e settanta, massimo due quei pochissimi fortunati.
Ci sono gli insetti che vedono tutto rasoterra e i pesci che addirittura vanno sotto il livello del mare.
Ma i più fortunati, secondo me, sono i volatili che da lassù vedono un mondo completamente diverso.
Sono affascinata dalla prospettiva di guardare dall'alto, io che quando prendo un aereo ho sempre un po' di paura.
La mia teoria sul fatto che quella sia decisamente la vista migliore, da qualche settimana, ha trovato conferma grazie al piccolo drone che abbiamo comprato.
Gli abbiamo dato un nome, Zabaione, un po' per la rima, un po' perché è arrivato sotto Natale, un po' perché le eliche ricordano il movimento delle fruste per preparare la crema di zabaione. Che fantasia!
Zabaione, comunque, non ci ha deluso e fin dai primi voli ci ha mostrato il passaggio da una prospettiva nuova.
Mentre guardavo le immagini che riprendeva, con il fiato sospeso sperando che non cadesse da un momento all'altro, rimanevo a bocca aperta.
Tutto mi sembrava avesse più senso visto da lassù.
Riuscivo a intravedere il profilo sinuoso della montagna accanto a noi che dal basso sembrava solo un cumulo informe di rocce.
Osservavo la spiaggia che sembrava correre per chilometri all'orizzonte.
E l'acqua del mare mi sembrava avesse un colore nuovo, con la schiuma delle onde a decorare come panna montata su una torta.
Finalmente, per qualche minuto, anch'io avevo il privilegio di osservare il mondo dalla stessa prospettiva di quei pellicani che poco prima avevano attirato la mia attenzione sulla spiaggia.
Ma di quella magnifica vista, la cosa che più mi ha colpito è lo spazio che occupavamo io e Paolo in quell'immagine.
Eravamo solo due piccoli puntini neri, non più rilevanti dei sassolini della spiaggia.
Così minuscoli da scomparire con un battito di ciglia.
E lì mi sono resa conto di quanto sia piccolo lo spazio che occupiamo su questo Pianeta.
Le montagne, il deserto, l'oceano e persino le balene che saltavano nel mare, da lassù si riuscivano a vedere. Ma noi no. Eppure eravamo lì, su quella stessa spiaggia.
Il drone non era andato nemmeno troppo in alto, ma era bastato a cambiare la mia prospettiva.
L'uomo sulla terra è una presenza importante ma allo stesso tempo quasi irrilevante.
Forse ce lo dimentichiamo troppo spesso, presi dal guardare tutto dalla nostra prospettiva alta un metro e settanta.
La natura è la vera padrona di casa e noi solo degli ospiti, spesso poco rispettosi.
Ci crediamo i più importanti e ci scordiamo che, in realtà, lo spazio che occupiamo è minuscolo.
Dopo un volo di qualche minuto abbiamo fatto scendere Zabaione.
E quando è arrivato a pochi metri da noi e finalmente siamo apparsi nell'immagine, mi sembrava che quasi stonassimo lì in mezzo a quella meraviglia.
Mi ha fatto uno strano effetto vedere il mondo da quella prospettiva per qualche minuto.
Ho rivalutato un po' tutto e anche i miei problemi e le mie preoccupazioni, in quei momenti mi sono sembrati insignificanti, piccolissimi, proprio come due piccoli punti neri su una bellissima spiaggia bianca.
Poi però la magia è passata e sono inevitabilmente tornata a guardare tutto dalla mia solita prospettiva.
Quello che però cercherò di fare d'ora in poi, quando mi sentirò incastrata in situazioni che mi sembrano insormontabili, sarà di pensare a come mi vedono in quel momento i gabbiani che volano sopra la mia testa.
Per loro sono solo un puntino.
Quanto possono essere grandi i problemi di un puntino?
Li vedevo volare eleganti a pelo dell'acqua con la pancia a sfiorare le onde
"Chissà che vista deve esserci da lì" ho detto a Paolo.
È un pensiero che faccio ogni volta che osservo un uccello volare, che sia un pellicano, un airone, un gabbiano o un piccione.
Hanno una grande fortuna questi animali. Gli basta spiegare le ali per vedere il mondo da una prospettiva diversa.
Noi uomini abbiamo bisogno di potenti mezzi, carburante, tecnologie...mentre a loro basta un battito d'ali.
Mi ha sempre affascinato molto l'idea che gli abitanti di questo pianeta lo vedano tutti da prospettive completamente diverse.
Ci siamo noi che lo vediamo ad altezza un metro e settanta, massimo due quei pochissimi fortunati.
Ci sono gli insetti che vedono tutto rasoterra e i pesci che addirittura vanno sotto il livello del mare.
Ma i più fortunati, secondo me, sono i volatili che da lassù vedono un mondo completamente diverso.
Sono affascinata dalla prospettiva di guardare dall'alto, io che quando prendo un aereo ho sempre un po' di paura.
La mia teoria sul fatto che quella sia decisamente la vista migliore, da qualche settimana, ha trovato conferma grazie al piccolo drone che abbiamo comprato.
Gli abbiamo dato un nome, Zabaione, un po' per la rima, un po' perché è arrivato sotto Natale, un po' perché le eliche ricordano il movimento delle fruste per preparare la crema di zabaione. Che fantasia!
Zabaione, comunque, non ci ha deluso e fin dai primi voli ci ha mostrato il passaggio da una prospettiva nuova.
Mentre guardavo le immagini che riprendeva, con il fiato sospeso sperando che non cadesse da un momento all'altro, rimanevo a bocca aperta.
Tutto mi sembrava avesse più senso visto da lassù.
Riuscivo a intravedere il profilo sinuoso della montagna accanto a noi che dal basso sembrava solo un cumulo informe di rocce.
Osservavo la spiaggia che sembrava correre per chilometri all'orizzonte.
E l'acqua del mare mi sembrava avesse un colore nuovo, con la schiuma delle onde a decorare come panna montata su una torta.
Finalmente, per qualche minuto, anch'io avevo il privilegio di osservare il mondo dalla stessa prospettiva di quei pellicani che poco prima avevano attirato la mia attenzione sulla spiaggia.
Ma di quella magnifica vista, la cosa che più mi ha colpito è lo spazio che occupavamo io e Paolo in quell'immagine.
Eravamo solo due piccoli puntini neri, non più rilevanti dei sassolini della spiaggia.
Così minuscoli da scomparire con un battito di ciglia.
E lì mi sono resa conto di quanto sia piccolo lo spazio che occupiamo su questo Pianeta.
Le montagne, il deserto, l'oceano e persino le balene che saltavano nel mare, da lassù si riuscivano a vedere. Ma noi no. Eppure eravamo lì, su quella stessa spiaggia.
Il drone non era andato nemmeno troppo in alto, ma era bastato a cambiare la mia prospettiva.
L'uomo sulla terra è una presenza importante ma allo stesso tempo quasi irrilevante.
Forse ce lo dimentichiamo troppo spesso, presi dal guardare tutto dalla nostra prospettiva alta un metro e settanta.
La natura è la vera padrona di casa e noi solo degli ospiti, spesso poco rispettosi.
Ci crediamo i più importanti e ci scordiamo che, in realtà, lo spazio che occupiamo è minuscolo.
Dopo un volo di qualche minuto abbiamo fatto scendere Zabaione.
E quando è arrivato a pochi metri da noi e finalmente siamo apparsi nell'immagine, mi sembrava che quasi stonassimo lì in mezzo a quella meraviglia.
Mi ha fatto uno strano effetto vedere il mondo da quella prospettiva per qualche minuto.
Ho rivalutato un po' tutto e anche i miei problemi e le mie preoccupazioni, in quei momenti mi sono sembrati insignificanti, piccolissimi, proprio come due piccoli punti neri su una bellissima spiaggia bianca.
Poi però la magia è passata e sono inevitabilmente tornata a guardare tutto dalla mia solita prospettiva.
Quello che però cercherò di fare d'ora in poi, quando mi sentirò incastrata in situazioni che mi sembrano insormontabili, sarà di pensare a come mi vedono in quel momento i gabbiani che volano sopra la mia testa.
Per loro sono solo un puntino.
Quanto possono essere grandi i problemi di un puntino?
Angela e Paolo