In viaggio a tempo indeterminato/119: rimpiangere cose assurde
Anche qui in Messico è arrivato quel momento.
Quello in cui rispondendo alla domanda “de donde vienes?” (da dove vieni) alla parola Italia segue un “oooh” e una faccia con un punto di domanda enorme.
Finché non rispondiamo “siamo lontani dall’Italia da più di un anno” e allora torna il sorriso sulla faccia dell’interlocutore.
Qui in Messico per ora, però, le persone sono ancora piuttosto tranquille.
Non durerà molto, lo sappiamo.
Gli altri Paesi qui nei dintorni hanno già chiuso i confini per tutti e così noi ora ci ritroviamo “bloccati” in Messico.
Non ci dispiace per niente, sia chiaro.
Il Messico è un Paese che ha da offrire moltissimo e le persone sono davvero sorridenti, gentili e accoglienti sempre, anche con la minaccia del virus.
Certo sapere che non potremo continuare il nostro viaggio in questo momento un po’ ci destabilizza.
Tornare a casa non avrebbe alcun senso, ma anche proseguire sembra impossibile.
In Belize, con passaporto europeo, non si passa. In Guatemala men che meno.
Altri Paesi in Centro America hanno chiuso i confini, come il Costa Rica.
Essere in viaggio in questo momento è più difficile che mai.
Da un lato non sai dove stare, dall’altro ti ritrovi senza alternative.
E così eccoci qui, fermi a pochi passi dal confine e l’unica cosa che possiamo fare è aspettare e sperare che questo virus faccia meno danni possibile.
Nell’attesa però, ci siamo messi a ricordare le risposte più assurde che le persone ci davano quando rispondevamo “Italia” alla domanda “di dove siete?”.
Perché fino a pochissimo tempo fa, nessuno ci associava a un virus e, sorpresa delle sorprese, nemmeno all’accoppiata mafia/mandolino.
Al primo posto tra le risposte più strane ci sono quelle degli indiani che il 50% delle volte esclamavano “Ah Italia, bellaaa! Vicino agli Stati Uniti!”. Quante risate che ci siamo fatti.
E quante ore passate attorniati da gente che cercava di guardare la mappa sul nostro telefono. “Ohhh” esclamavano ogni volta che scoprivano quanto fosse distante l’Italia dall’India.
Tra le altre reazioni, poi, ci sono tutte quelle legate ovviamente al cibo.
Quando hai la cucina migliore del mondo, è normale che tutti ne parlino (sì, ci manca molto il cibo italiano!)
Certo non tutti hanno ben chiaro quali siano i veri piatti della nostra cucina.
Molti conoscono le lasagne e gli spaghetti (spesso chiamati spagetti). Qualcuno sa del tiramisù, anche se forse ha un’idea un po’ bizzarra di questo dolce.
In tanti ci conoscono per il vino e qualcuno per la birra.
Ma di oscenità sui piatti italiani ne girano parecchie:
- La pizza hawaiana o con il pollo: credenza diffusa nel mondo è che noi ci mettiamo l’ananas sulla pizza e magari anche il pollo e, perché no, anche un po’ di ketchup che qui in Messico chiamano “catsup”... Ogni volta che lo vediamo spruzzato su una fetta di pizza non riusciamo a trattenere un “ma che catsup c’entra?!?”
- La salsa Alfredo: molto famosa soprattutto negli USA, si tratta di una salsa biancastra con vari formaggi. E chi glielo spiega che ‘sto Alfredo in Italia non sappiamo nemmeno chi sia?
- Aglio, aglio, aglio... sì il mondo crede che noi passiamo il tempo a sgranocchiare aglio e spalmarlo sul pane come fosse Nutella. Ah, la Nutella... quante volte abbiamo dovuto spiegare che no, non è francese!!!?!?
Poi c’è chi quando dici “Italia” si mette a elencare tutti i personaggi famosi che conosce.
In Messico, a portare alto il tricolore, ci sono sicuramente dei cantanti: Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Nek e Grignani. Ma ci è capitato di recente di sentire anche versioni remix in spagnolo di “Maledetta primavera” e “Non voglio mica la luna”.
Diverso in altre parti del mondo dove, invece, il nostro Paese viene associato a personaggi di tutt’altro tipo. Berlusconi è il primo nome che viene in mente a molti, seguito da calciatori di altri tempi come Maldini, Baggio e persino gente mai sentita ma che Google ha confermato essere calciatori italiani.
Qualcuno ogni tanto ci butta dentro anche Ronaldo e pare brutto smentirlo, così lo lasciamo credere che tanto non fa male a nessuno.
In Indonesia, invece, sono fissati con il mitico Valentino Rossi e con tutti i motorini che guidano in quella parte di mondo, di fan ce ne sono tanti.
Ma c’è una sola risposta che tutti, in tutto il mondo, danno sempre quando sentono Italia... “mio cugino/zio/nipote/nonno/amico/cognato ecc ecc, abita in Italia! Si chiama Ramesh/David/John, lo conoscete?”
Non pensavamo sarebbe mai potuto succedere e, invece, ora ci mancano quelle risposte assurde.
Non vediamo l’ora che questo virus diventi solo un brutto ricordo e che la gente torni ad associare l’Italia alla salsa Alfredo, alle canzoni strappalacrime della Pausini, ai cugini che lavorano a Milano... a tutto, tranne la pizza con l’ananas perché quella non la si può proprio sentire!
Quello in cui rispondendo alla domanda “de donde vienes?” (da dove vieni) alla parola Italia segue un “oooh” e una faccia con un punto di domanda enorme.
Finché non rispondiamo “siamo lontani dall’Italia da più di un anno” e allora torna il sorriso sulla faccia dell’interlocutore.
Qui in Messico per ora, però, le persone sono ancora piuttosto tranquille.
Non durerà molto, lo sappiamo.
Gli altri Paesi qui nei dintorni hanno già chiuso i confini per tutti e così noi ora ci ritroviamo “bloccati” in Messico.
Non ci dispiace per niente, sia chiaro.
Il Messico è un Paese che ha da offrire moltissimo e le persone sono davvero sorridenti, gentili e accoglienti sempre, anche con la minaccia del virus.
Certo sapere che non potremo continuare il nostro viaggio in questo momento un po’ ci destabilizza.
Tornare a casa non avrebbe alcun senso, ma anche proseguire sembra impossibile.
In Belize, con passaporto europeo, non si passa. In Guatemala men che meno.
Altri Paesi in Centro America hanno chiuso i confini, come il Costa Rica.
Essere in viaggio in questo momento è più difficile che mai.
Da un lato non sai dove stare, dall’altro ti ritrovi senza alternative.
E così eccoci qui, fermi a pochi passi dal confine e l’unica cosa che possiamo fare è aspettare e sperare che questo virus faccia meno danni possibile.
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Nell’attesa però, ci siamo messi a ricordare le risposte più assurde che le persone ci davano quando rispondevamo “Italia” alla domanda “di dove siete?”.
Perché fino a pochissimo tempo fa, nessuno ci associava a un virus e, sorpresa delle sorprese, nemmeno all’accoppiata mafia/mandolino.
Al primo posto tra le risposte più strane ci sono quelle degli indiani che il 50% delle volte esclamavano “Ah Italia, bellaaa! Vicino agli Stati Uniti!”. Quante risate che ci siamo fatti.
E quante ore passate attorniati da gente che cercava di guardare la mappa sul nostro telefono. “Ohhh” esclamavano ogni volta che scoprivano quanto fosse distante l’Italia dall’India.
Tra le altre reazioni, poi, ci sono tutte quelle legate ovviamente al cibo.
Quando hai la cucina migliore del mondo, è normale che tutti ne parlino (sì, ci manca molto il cibo italiano!)
Certo non tutti hanno ben chiaro quali siano i veri piatti della nostra cucina.
Molti conoscono le lasagne e gli spaghetti (spesso chiamati spagetti). Qualcuno sa del tiramisù, anche se forse ha un’idea un po’ bizzarra di questo dolce.
In tanti ci conoscono per il vino e qualcuno per la birra.
Ma di oscenità sui piatti italiani ne girano parecchie:
- La pizza hawaiana o con il pollo: credenza diffusa nel mondo è che noi ci mettiamo l’ananas sulla pizza e magari anche il pollo e, perché no, anche un po’ di ketchup che qui in Messico chiamano “catsup”... Ogni volta che lo vediamo spruzzato su una fetta di pizza non riusciamo a trattenere un “ma che catsup c’entra?!?”
- La salsa Alfredo: molto famosa soprattutto negli USA, si tratta di una salsa biancastra con vari formaggi. E chi glielo spiega che ‘sto Alfredo in Italia non sappiamo nemmeno chi sia?
- Aglio, aglio, aglio... sì il mondo crede che noi passiamo il tempo a sgranocchiare aglio e spalmarlo sul pane come fosse Nutella. Ah, la Nutella... quante volte abbiamo dovuto spiegare che no, non è francese!!!?!?
Poi c’è chi quando dici “Italia” si mette a elencare tutti i personaggi famosi che conosce.
In Messico, a portare alto il tricolore, ci sono sicuramente dei cantanti: Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Nek e Grignani. Ma ci è capitato di recente di sentire anche versioni remix in spagnolo di “Maledetta primavera” e “Non voglio mica la luna”.
Diverso in altre parti del mondo dove, invece, il nostro Paese viene associato a personaggi di tutt’altro tipo. Berlusconi è il primo nome che viene in mente a molti, seguito da calciatori di altri tempi come Maldini, Baggio e persino gente mai sentita ma che Google ha confermato essere calciatori italiani.
Qualcuno ogni tanto ci butta dentro anche Ronaldo e pare brutto smentirlo, così lo lasciamo credere che tanto non fa male a nessuno.
In Indonesia, invece, sono fissati con il mitico Valentino Rossi e con tutti i motorini che guidano in quella parte di mondo, di fan ce ne sono tanti.
Ma c’è una sola risposta che tutti, in tutto il mondo, danno sempre quando sentono Italia... “mio cugino/zio/nipote/nonno/amico/cognato ecc ecc, abita in Italia! Si chiama Ramesh/David/John, lo conoscete?”
Non pensavamo sarebbe mai potuto succedere e, invece, ora ci mancano quelle risposte assurde.
Non vediamo l’ora che questo virus diventi solo un brutto ricordo e che la gente torni ad associare l’Italia alla salsa Alfredo, alle canzoni strappalacrime della Pausini, ai cugini che lavorano a Milano... a tutto, tranne la pizza con l’ananas perché quella non la si può proprio sentire!
Angela&Paolo