In viaggio a tempo indeterminato/115: ci vuole una tortilla...
Il nostro primo appuntamento è stato in un ristorante messicano. E’ iniziato tutto da lì, tra delle fajitas di pollo e delle tortilla, sgranocchiando dei nachos e bevendo tequila. Era una fredda giornata di dicembre a Bergamo e di certo quei due ragazzini non potevano immaginarsi che 12 anni dopo si sarebbero trovati ad assaggiare quella cucina proprio in Messico.
E’ bastato poco per renderci conto che però è tutto diverso. Non solo noi, che tra rughe e capelli bianchi, ammazza quanto siamo invecchiati da quel primo appuntamento. Ma anche il cibo è tutta un’altra cosa: niente fajitas, niente burritos, niente nachos... Tutte le nostre certezze culinarie sul Messico sono crollate appena abbiamo messo piede in questo Paese e abbiamo scoperto che quei piatti in realtà sono stati inventati negli USA, o meglio in Texas.
Praticamente tutta la nostra storia d’amore è iniziata con una falsità... E pensare che noi avevamo sempre dato la colpa di tutto al cibo messicano! Vabbè almeno la tequila è messicana.
Ma allora cosa si mangia davvero in Messico?? La risposta è una sola ed è morbida, croccante, a volte fritta, a volte alla piastra: TORTILLA.
Per fare tutto, in Messico, ci vuole una tortilla.
Ma cosa è una tortilla? Non è facile dirlo perché può assumere talmente tante forme e colori che descriverla in poche parole sarebbe riduttivo.
Diciamo che una tortilla è una specie di piadina che può avere un diametro che va dai 3 ai 30 cm.
Può essere fatta di farina di grano, ma anche di mais giallo o blu, o addirittura di foglie di cactus che in Messico chiamano nopales.
Anche lo spessore può variare. Le tortilla possono essere sottili come dei fogli o cicciottelle e spesse 2/3 cm. In quest’ultimo caso le chiamano “gorditas”, un nome che ogni volta che lo sentiamo ci mette il sorriso perché “gorda” in messicano significa “cicciotta”.
Ci sono anche mille modi diversi per cucinare le tortilla.
Alla piastra, fritte, in padella... insomma si potrebbe scrivere un’enciclopedia di migliaia di pagine solo parlando di tortilla.
E intorno a questo disco ruota la maggior parte della cucina messicana... anche se, più che la maggior parte, sarebbe meglio dire tutta!
Sì perché anche quando un piatto non ne prevede la presenza, come che ne so il chille rejeno (peperone ripieno di formaggio) o il pollo entomatado (con la salsa di pomodoro), ecco che le tortilla compaiono come se fossero il pane, in un cestino di vimini e avvolte in un canovaccio colorato che le tiene calde. E, in genere, sono illimitate.
Sicuramente uno dei piatti più diffusi e conosciuti del Messico sono i tacos. Si tratta appunto di dischi di tortilla dalle dimensioni diverse accompagnati con carne di qualunque tipo, trippa e frattaglie varie comprese, serviti con lattuga, l’immancabile coriandolo, a volte anche pezzetti di ananas, guacamole (salsa verde fatta con l’avocado) e varie salse piccanti.
I tacos sono forse uno dei piatti del mondo con più varietà e la cosa bella è che ognuno ha un suo nome specifico.
Ci sono i tacos de canasta, così chiamati perché venivano trasportati in una cesta, la canasta appunto.
I tacos al pastor, fatti con carne di maiale cotta su un enorme spiedo che a guardarlo sembra il kebap. I tacos de cazuela, con un nome che a me ricorda tanto la cassoeula, che contengono carne stufata. E poi i tacos dorado, fatti con una tortilla fritta e croccante, o i tacos de pescado che contengono pesce.
Non sono solo gli ingredienti a variare ma anche le dimensioni che vanno da tacos piccolissimi che ne servono due per reggere il ripieno, a tacos enormi come quello della foto in basso (sì sotto quel quintale di verdure, patatine, salse e carne c’è una tortilla!).
E anche il prezzo varia dai 3 pesos (0,15€) ai 25 pesos (1,20€).
Ma oltre ai famosi tacos ci sono tantissimi piatti dove la tortilla è protagonista.
Ci sono le quesadilla che sono delle specie di piadine con il formaggio. Ci sono i sopes che sono dischi di tortilla fritti e serviti con crema di formaggio, carne e verdure. Ci sono le tlayudas, gigantesche tortilla cotte sul carbone, sottilissime e molto croccanti, che ricordano un po’ il pane carasau. Insomma, tortilla in ogni dove.
Lo sappiamo, sei arrivata/o in fondo a questo articolo e hai letto di tutti questi piatti ma sei ancora sconvolto/a da una cosa che abbiamo scritto all’inizio: i nachos non sono messicani!
Ok, alleggeriamo un po’ questa affermazione così forte e scioccante che non vogliamo rovinare la giornata a nessuno. In Messico esistono i totopos che altro non sono che dei triangolini di tortilla che vengono fritti in olio bollente e che sì, sono praticamente come i nachos, hanno solo un nome diverso!
Le nostre avventure in giro per il mondo continuano. Puoi seguirci sulle pagine social “Beyond The Trip” oppure ogni settimana qui su LeccoOnline.
E’ bastato poco per renderci conto che però è tutto diverso. Non solo noi, che tra rughe e capelli bianchi, ammazza quanto siamo invecchiati da quel primo appuntamento. Ma anche il cibo è tutta un’altra cosa: niente fajitas, niente burritos, niente nachos... Tutte le nostre certezze culinarie sul Messico sono crollate appena abbiamo messo piede in questo Paese e abbiamo scoperto che quei piatti in realtà sono stati inventati negli USA, o meglio in Texas.
Praticamente tutta la nostra storia d’amore è iniziata con una falsità... E pensare che noi avevamo sempre dato la colpa di tutto al cibo messicano! Vabbè almeno la tequila è messicana.
Ma allora cosa si mangia davvero in Messico?? La risposta è una sola ed è morbida, croccante, a volte fritta, a volte alla piastra: TORTILLA.
VIDEO
Per fare tutto, in Messico, ci vuole una tortilla.
Ma cosa è una tortilla? Non è facile dirlo perché può assumere talmente tante forme e colori che descriverla in poche parole sarebbe riduttivo.
Diciamo che una tortilla è una specie di piadina che può avere un diametro che va dai 3 ai 30 cm.
Può essere fatta di farina di grano, ma anche di mais giallo o blu, o addirittura di foglie di cactus che in Messico chiamano nopales.
Anche lo spessore può variare. Le tortilla possono essere sottili come dei fogli o cicciottelle e spesse 2/3 cm. In quest’ultimo caso le chiamano “gorditas”, un nome che ogni volta che lo sentiamo ci mette il sorriso perché “gorda” in messicano significa “cicciotta”.
Ci sono anche mille modi diversi per cucinare le tortilla.
Alla piastra, fritte, in padella... insomma si potrebbe scrivere un’enciclopedia di migliaia di pagine solo parlando di tortilla.
Alcuni sopes con carne, crema di formaggio e verdure
E intorno a questo disco ruota la maggior parte della cucina messicana... anche se, più che la maggior parte, sarebbe meglio dire tutta!
Sì perché anche quando un piatto non ne prevede la presenza, come che ne so il chille rejeno (peperone ripieno di formaggio) o il pollo entomatado (con la salsa di pomodoro), ecco che le tortilla compaiono come se fossero il pane, in un cestino di vimini e avvolte in un canovaccio colorato che le tiene calde. E, in genere, sono illimitate.
Sicuramente uno dei piatti più diffusi e conosciuti del Messico sono i tacos. Si tratta appunto di dischi di tortilla dalle dimensioni diverse accompagnati con carne di qualunque tipo, trippa e frattaglie varie comprese, serviti con lattuga, l’immancabile coriandolo, a volte anche pezzetti di ananas, guacamole (salsa verde fatta con l’avocado) e varie salse piccanti.
I tacos sono forse uno dei piatti del mondo con più varietà e la cosa bella è che ognuno ha un suo nome specifico.
Ci sono i tacos de canasta, così chiamati perché venivano trasportati in una cesta, la canasta appunto.
I tacos al pastor, fatti con carne di maiale cotta su un enorme spiedo che a guardarlo sembra il kebap. I tacos de cazuela, con un nome che a me ricorda tanto la cassoeula, che contengono carne stufata. E poi i tacos dorado, fatti con una tortilla fritta e croccante, o i tacos de pescado che contengono pesce.
Non sono solo gli ingredienti a variare ma anche le dimensioni che vanno da tacos piccolissimi che ne servono due per reggere il ripieno, a tacos enormi come quello della foto in basso (sì sotto quel quintale di verdure, patatine, salse e carne c’è una tortilla!).
E anche il prezzo varia dai 3 pesos (0,15€) ai 25 pesos (1,20€).
Ma oltre ai famosi tacos ci sono tantissimi piatti dove la tortilla è protagonista.
Ci sono le quesadilla che sono delle specie di piadine con il formaggio. Ci sono i sopes che sono dischi di tortilla fritti e serviti con crema di formaggio, carne e verdure. Ci sono le tlayudas, gigantesche tortilla cotte sul carbone, sottilissime e molto croccanti, che ricordano un po’ il pane carasau. Insomma, tortilla in ogni dove.
Lo sappiamo, sei arrivata/o in fondo a questo articolo e hai letto di tutti questi piatti ma sei ancora sconvolto/a da una cosa che abbiamo scritto all’inizio: i nachos non sono messicani!
Ok, alleggeriamo un po’ questa affermazione così forte e scioccante che non vogliamo rovinare la giornata a nessuno. In Messico esistono i totopos che altro non sono che dei triangolini di tortilla che vengono fritti in olio bollente e che sì, sono praticamente come i nachos, hanno solo un nome diverso!
Le nostre avventure in giro per il mondo continuano. Puoi seguirci sulle pagine social “Beyond The Trip” oppure ogni settimana qui su LeccoOnline.
Angela e Paolo