In viaggio a tempo indeterminato/36: ritorno a Bangkok

Bangkok è la città per eccellenza del Sud Est Asiatico.
Quella più famosa.
Quella con i voli più economici.
Quella più turistica.
Quella moderna e futuristica.
Quella ricca di tradizione e cultura.
Quella del tormentone Roma-Bangkok che ha segnato, non per forza in modo positivo, un'estate di qualche anno fa. Insomma, Bangkok è un punto di riferimento per chi viaggia in questa parte del mondo. E per noi è stato lo stesso, tanto che ci siamo stati ben due volte nella nostra breve vita da viaggiatori.

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Il primo incontro con Bangkok è stato 4 anni fa. Era il primo viaggio zaino in spalla in Asia ed eravamo spaventati da tutto: dal ghiaccio nelle bibite, dal caldo umido, dagli insetti ovunque (che poi in realtà non c'erano), dal cibo di strada, dalla gente che ti approccia per parlarti. Nonostante questo, Bangkok ci era piaciuta moltissimo e aveva contribuito a farci amare la Thailandia. Poi ci siamo tornati a Bangkok, perchè ci sembrava di esserci persi qualcosa la prima volta.
Con una nuovo bagaglio sulle spalle, non solo oggettivamente perchè abbiamo cambiato zaino, ma anche moralmente perchè adesso l'Asia ci sembra un po' una seconda casa. E così abbiamo scoperto una Bangkok completamente diversa che ci ha sorpreso e a tratti sconvolto. Non tanto per i templi meravigliosi che avevamo già apprezzato al primo incontro o al delizioso e variegato cibo di China Town, quanto per alcune curiosità che ci eravamo lasciati sfuggire.

Ma una tra tutte ci ha più sconvolto e scioccato: il o la Muay Thai. Si tratta della tradizionale lotta thailandese. Non siamo amanti della gente che si picchia e uno di noi quasi sviene alla vista del sangue...
Ma quando ci ricapitava di poter assistere gratis a quella che molti definiscono un'arte storica? E così, un po' incoscienti e impreparati siamo andati all'arena dove la TV thailandese registra lo show della domenica pomeriggio.
All'inizio eravamo davvero esaltati! Luci, musica e tantissimi thailandesi che si agitavano e incitavano il loro lottatore.
Si inizia con un "tum-tu-tu-tum" che sembra quasi la base di una canzone reggaeton.
I due giovanissimi lottatori sul ring si muovono a destra e sinistra quasi in una danza, si scrutano e tentano di tirarsi qualche pugno.
"Tin" suona la campanella e a quanto pare uno dei due ha vinto il primo match (o come si chiama) e noi non abbiamo neanche capito le regole.

Poi inizia il bello, o meglio il brutto. I due fanno sul serio... calci, pugni, gomitate in ogni parte del corpo (ogni parte!!) e sono continuamente a terra o abbracciarti a darsele di santa ragione. E inizia anche a scorrere il sangue, parecchio sangue. Noi restiamo immobili, in mezzo a quel caos di gente che applaude, urla e incita. Rabbrividiamo davanti a quello che non ci sembra proprio uno spettacolo divertente. Lo so, è una lotta e dovevamo aspettarcelo. Ma non eravamo preparati e così siamo usciti dall'arena, sgomitado per farci spazio tra i tifosi euforici.
Per fortuna fuori dallo stadio c'erano delle sorridenti signore che spadellavano dell'ottimo pad thai (tipico piatto di noodles thailandesi). Con quello nello stomaco e dell'ottimo tè dolce thailandese ci è tornato il sorriso!

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Angela e Paolo
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